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Crollo Lega nei sondaggi, parla Tosi: "Salvini non ha visione politica"

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L'ex sindaco di Verona Flavio Tosi ha commentato l'attuale crollo nei sondaggi della Lega, motivandolo con la mancanza di visione politica di Salvini.

Forse ci voleva proprio un ex leghista come Flavio Tosi per analizzare il crollo nei sondaggi che nelle ultime settimane sta registrando la Lega di Matteo Salvini, giunta al 25% circa dei consensi nelle ultime rilevazioni statistiche. L’ex sindaco di Verone, espulso dal Carroccio nel 2015 proprio da Salvini, ha infatti motivato il trend negativo del partito con la mancanza di una visione politica chiara da parte di Matteo Salvini, che negli ultimi anni concentrato tutte le energie sulla lotta all’immigrazione trovandosi poi senza nulla da dire una volta sopraggiunta l’emergenza coronavirus.

Flavio Tosi sul crollo Lega nei sondaggi

Intervistato dall’Adnkronos, Flavio Tosi punta il dito contro la mancanza di contenuti effettivi dell’attuale Lega salviniana, ormai a suo dire ripiegatasi all’essere un partito monotematico senza nessuna vera proposta: “Una volta venuto meno il tema dell’immigrazione clandestina, l’unico tema che teneva in vita Salvini, Matteo è morto. […] Al di là dei sondaggi c’è un problema di visione politica. Salvini, lo ripeto, ha trasformato la Lega in un partito contro qualcuno: contro gli immigrati clandestini, contro l’Europa. Ma ora non servono i partiti contro, servono i ‘partiti per‘, ovvero i partiti per fare qualcosa”.

L’ex primo cittadino veronese ha poi criticato la mancanza di consenso interno che caratterizza la segreteria di Matteo Salvini; il modello del capitano con i pieni poteri che lo scorso agosto tentò di esportare come buona norma per il governo del Paese: “Così facendo la Lega continuerà a perdere consenso. Ormai Salvini l’ha normalizzata e militarizzata, non esiste più il dissenso interno. È diventata una sorta di dittatura politica, non muove un dito più nessuno”.

Il futuro del Carroccio

Per quanto riguarda invece l’intera coalizione di centrodestra e il futuro della politica italiana, Tosi pone l’accento sul ruolo di Forza Italia, sempre più distante dai diktat salviniani e più allineata verso quell’europeismo moderato che da sempre la contraddistingue: “Vedo che Forza Italia si sta smarcando sempre di più da Salvini e Meloni. L’unica variabile nel centrodestra è questa. Conte è oggettivamente debole e non escluderei che, per uscire dall’emergenza economica, ancora più grave di quella sanitaria, possa nascere un governissimo o un governo di unità nazionale con Forza Italia responsabilmente decisa a farne parte”.

Sul finale, Tosi ricorda all’intervistatore il motivo per cui nel 2015, alla vigilia delle elezioni regionali in Veneto, venne espulso dalla Lega dell’allora neo segretario Salvini: “Il motivo dello scontro con Salvini furono le liste regionali. Io volevo che venisse rispettato lo statuto, che allora prevedeva che le liste regionali per il Veneto fossero fatte dalla Liga Veneta, quelle per la Lombardia dalla Lega lombarda e così via. Matteo, che da poco era stato eletto segretario, disse che era contrario e che le liste si facevano in via Bellerio. Da lì nacque lo scontro che portò alla mia espulsione”.