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Il retroscena su Conte: "Il blocco è ormai inutile, riapriamo"

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Per il Primo Ministro italiano riaprire gli spostamenti dal 3 giugno è un atto necessario perché ormai è inutile tenere tutto chiuso.

A dare l’ok agli spostamenti tra Regioni a partire dal 3 giugno è stato Giuseppe Conte. E il retroscena sul Primo Ministro – rilanciato da La Repubblica – evidenzia come sia stato lui a spingere verso questa direzione. In un colloquio nella mattinata di venerdì 29 maggio, a poche ore dalla decisione dell’Iss, Conte ha ricevuto buone nuove dal titolare del Ministero della Salute: “Sono buoni, vanno dal 18 al 26 maggio e il trend dei contagi da Covid-19 continua a scendere” gli ha sottolineato Roberto Speranza.

Era la notizia che Conte attendeva con ansia perché aveva promesso, nell’ultima conferenza stampa di sabato 16 maggio, la riapertura degli spostamenti tra Regioni a partire da mercoledì 3 giugno. Una promessa mantenuta, nonostante il forte dissenso dei Governatori del Sud.

Conte: “Ok a spostamenti tra Regioni”

Sulla chiusura della sola Regione Lombardia, inoltre, Conte non è mai parso veramente convinto. Tant’è che avrebbe evidenziato come: “Ci sono dieci milioni di lombardi — è il ragionamento fatto a Palazzo Chigi — di cui 22mila positivi. Parliamo dello 0,2%”. Anche perché, secondo Conte, non sarebbe stato corretto impedire a: “9 milioni e 980mila lombardi di muoversi. Il punto ora non è creare zone rosse, ma rispettare il distanziamento ovunque. Tanto basta sempre un positivo a creare un focolaio, possono farlo sia un lombardo che un campano“.

E adesso bisognerà valutare anche quel che faranno i Paesi europei. Dopo la notizia della Grecia che vieta i collegamenti con l’Italia, la preoccupazione di Palazzo Chigi è quella di esser tagliati fuori dal circuito turismo. Sarebbe una debacle definitiva per il settore italiano. E toccherà a Luigi Di Maio rassicurare i suoi dirimpettai sulla sicurezza dell’Italia.