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Decreto Rilancio, il Governo pone la fiducia al Senato

Decreto Rilancio, posta la fiducia al Senato

Dopo l'analisi degli emendamenti a Montecitorio, il decreto Rilancio arriva a Palazzo Madama, dove il Governo chiede il voto di fiducia

Sul Decreto Rilancio, il Governo pone la questione di fiducia al Senato sulla votazione nel testo approvato dalla Camera. Lo ha reso noto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. La discussione sul provvedimento, sospesa per la convocazione della conferenza dei capigruppo, riprenderà nella mattina di giovedì 16 luglio. La chiama dei senatori per il voto di fiducia è prevista per le ore 13 della stessa giornata.

Gli emendamenti al decreto a Montecitorio

La scorsa settimana, la Commissione Bilancio ha esaminato gli emendamenti presentati dai partiti al decreto. Fra quelli approvati, uno volto a semplificare l’importazione e la validazione delle mascherine chirurgiche e dei dispositivi di protezione individuale. L’obiettivo è quello di assicurarne alle imprese il necessario fabbisogno e di sostenere la ripresa in sicurezza delle attività produttive. Fino al termine dello stato di emergenza – esteso al 31 luglio – sono previsti criteri semplificativi per importare i prodotti, immetterli in commercio e validarli. Un comitato tecnico stabilirà tali norme. Un secondo emendamento prevede che l’Inail possa utilizzare 200 milioni di euro per sostenere ulteriormente la ripresa delle attività produttive in sicurezza delle imprese. La maggioranza ha anche approvato una norma che riconosce un contributo da 6 milioni in favore dei lavoratori frontalieri che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro dal 23 febbraio 2020.

Decreto Rilancio: posta la fiducia al Senato

Il provvedimento prevede l’iniezione di 55 miliardi di euro per limitare l’impatto economico sulle imprese, le partite Iva, i dipendenti, le famiglie e il terzo settore. Il passaggio alla Camera, con gli emendamenti sopra menzionati, ha portato a delle novità: come l’estensione alle seconde case del superbonus al 110%, gli incentivi per l’acquisto di auto Euro 6, l’aumento dei fondi destinati alle scuole paritarie, lo slittamento di un mese dei congedi per i genitori, l’anticipo della cassa integrazione prevista per l’autunno.

Ora il testo arriverà in Senato blindato, senza ulteriori modifiche.