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Coronavirus, Berlusconi dimesso dal San Raffaele: "La prova più difficile"

Silvio Berlusconi dimesso San Raffaele

Silvio Berlusconi è stato dimesso dal San Raffaele: le sue condizioni sono migliorate tanto da permettergli di stare in isolamento domiciliare.

Silvio Berlusconi è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano dopo un ricovero di undici giorni seguito alla sua positività al coronavirus. Non appena è uscito dall’ospedale ha ringraziato i medici per la loro professionalità affermando che “È stata la prova più difficile della mia vita e anche questa volta l’ho scampata bella“. Prima di salire in macchina e recarsi nella sua abitazione ha anche rivolto un in bocca la lupo ai ragazzi che oggi tornano sui banchi di scuola: “Un segnale del ritorno alla normalità ma anche una prova”.

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Con l’aiuto del Cielo e grazie alla professionalità dei medici ho superato quella che considero la prova forse più difficile della mia vita. Rivolgo un grazie dal profondo del cuore a tutti coloro che mi hanno manifestato in questi giorni la loro vicinanza, il loro affetto e la loro partecipazione. Il mio pensiero in questo momento va prima di tutto ai tanti ammalati di COVID e alle loro famiglie.

Un post condiviso da Silvio Berlusconi (@silvioberlusconi_official) in data: 14 Set 2020 alle ore 2:52 PDT

Berlusconi dimesso dal San Raffaele

Le sue dimissioni sono avvenute intorno alle 11:30. Non essendo ancora guarito, l’ex premier rimarrà in isolamento fino a quando non avrà avuto un doppio tampone negativo. Secondo quanto appreso trascorrerà la quarantena domiciliare nella sua residenza di Arcore, la stessa in cui si trovava immediatamente prima del trasferimento al nosocomio milanese.

Il suo medico di fiducia Alberto Zangrillo, responsabile dell’Unità operativa di Terapia intensiva generale e cardiovascolare della struttura, aveva affermato che il suo paziente “ha dato grandi soddisfazioni e credo abbia personalmente contribuito a dimostrare che, seguendo delle regole codificate e precise, riusciremo ad avere ragione del virus e a rasserenare tutti, visto che c’è molta ansia e preoccupazione“.

Dopo che la tac aveva evidenziato un inizio di polmonite bilaterale interstiziale, le sue condizioni sono infatti via via migliorate grazie alla tempestività della diagnosi e all’assunzione di farmaci anti-virali. Ciò non ha impedito a Silvio Berlusconi di definire il coronavirus come l’esperienza più brutta della sua vita. E di invitare pertanto i cittadini a rispettare le norme anti contagio. Lo stesso Zangrillo aveva spiegato che, con una carica virale così alta, se il Cavaliere avesse contratto l’infezione a marzo o aprile non ce l’avrebbe fatta a superarlo.