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Lockdown per anziani, Sileri: “Sequestrarli in casa è sbagliato”

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Fa discutere il lockdown generazionale dopo la dichiarazione di Toti. Sileri ha annunciato che “sequestrare” gli anziani in casa è sbagliato.

In seguito alla dichiarazione del governatore della Repubblica Giovanni Toti su Twitter dove ha definito gli anziani “persone per lo più in pensione e non indispensabili allo sforzo produttivo”, torna a far nuovamente discutere la proposta di isolare la popolazione più anziana in casa attraverso il cosiddetto lockdown generazionale. Si tratterebbe di una proposta rafforzata da uno studio dei giorni scorsi dell’Ispi, Istituto degli studi di politica internazionale che avrebbe per l’appunto suggerito di mettere in isolamento le persone over 80 diminuendo di molto la mortalità a causa del virus.

A questo proposito si è espresso anche il viceministro alla salute Pierpaolo Sileri che nel corso della trasmissione Timeline in onda su SkyTG24 ha dichiarato che nonostante gli anziani debbano essere protetti, la soluzione non sarebbe comunque quella di “sequestrarli in casa”. Sileri ha poi parlato dell’importanza di mettere in rete alcuni dei maggiori riferimenti degli anziani come il medico di base, il farmacista o ancora il sacerdote al fine di dare una maggiore protezione ad hoc per l’anziano individuando così quella che Sileri ha chiamato “la mappa della fragilità”.

Lockdown per anziani, le parole di Sileri

Isolare le persone più anziane instaurando un lockdown generazionale è corretto? Non ha dubbi in questo senso il viceministro alla salute Sileri che ha dichiarato davanti alle telecamere di Timeline su Sky TG24 che isolarli potrebbe non essere la soluzione. Ha poi specificato che al fine di garantire una buona protezione agli anziani è sufficiente fare una mappa delle fragilità.

Sileri a questo proposito ha dichiarato: “Ogni Comune ha quattro figure essenziali che controllano gli anziani: il farmacista, il medico di medicina generale, sacerdote per gli anziani che vanno in Chiesa e circoli e associazioni per gli anziani. Basterebbe mettere in rete queste persone, compresa la Asl territoriale che conosce chi è anziano e chi ha le co-morbilità ed ecco che si ha la mappa delle fragilità. Individuate queste persone basterà aiutarle a fare la spesa, portare loro i farmaci a casa, regalare loro mascherine, chirurgiche ma anche più protettive, educandoli all’uso delle mascherine”.