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Diciamoci la verità: siamo un po' tutti Lello Ciampolillo

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Lello Ciampolillo rappresenta quel modo, disinvolto e disincantato, tutto italiano di affrontare le cose serie e importanti: un po’ si guarda, ma in realtà si pensa ad altro.

Non si sa con precisione dove fosse, anche se noi abbiamo provato a immaginare qualche possibile destinazione, ma di sicuro il Senatore Alfonso (detto Lello) Ciampolillo è salito alla ribalta della cronaca per essere letteralmente sparito durante la votazione per la fiducia al Governo Conte 2-bis. Dai meme alle preoccupazioni perché l’Italia è affidata anche a un personaggio che, mentre si decidono le sorti del Governo che dovrebbe guidare il Paese fuori dalla pandemia e gestire i 209 miliardi che dovrebbero servire a farlo ripartire dopo uno stop di oltre un anno, l’ex Senatore dei 5Stelle è diventato il simbolo di una votazione già di per sé assurda in un momento così critico. Ma diciamoci la verità: siamo un po’ tutti Lello Ciampolillo!

Ciampolillo ha affrontato questa crisi di governo con la stessa disinvoltura con cui la maggioranza degli italiani, tranne Mentana e pochi altri addetti ai lavori, ha seguito le votazioni che fra lunedì 18 e martedì 19 gennaio hanno decretato se dovesse o no cambiare il governo italiano, se dovessimo o no tornare alle urne.

Quanti di noi si sono lamentati perché ieri sera, a causa delle dirette dal Senato e dei presunti approfondimenti giornalistici, “non ci fosse nulla in TV, neanche Un posto al sole”? Quanti si sono realmente informati sull’esito delle votazioni e quanti non l’hanno scoperto, quasi per caso, aprendo i social prima di andare a dormire e borbottando “vabbè, anche questa è superata”?

Ma forse Ciampolillo rappresenta proprio quel modo, disinvolto e disincantato, tutto italiano di affrontare le cose serie e importanti, mentre ci si distrae a chiacchierare con l’amico o al telefono con la propria moglie, mentre un po’ si guarda, ma in realtà si pensa ad altro. Un po’ come quando, durante la prima ondata della pandemia, il problema non erano i morti e i contagi, ma che fosse finito il lievito per fare la pizza a casa.