> > Sileri: "Per me minacce di morte, un medico mi ha dato del mongoloide"

Sileri: "Per me minacce di morte, un medico mi ha dato del mongoloide"

Sileri minacce di morte

Sileri dichiara di aver ricevuto minacce di morte e di essere stato chiamato mongoloide da un collega medico.

Il viceministro della Salute del governo Conte bis, Pierpaolo Sileri, è intervenuto nell’ultima puntata del programma Piazza Pulita su La7 ed ha avuto modo di raccontare cosa sia successo in questa settimana, dopo che, proprio nella trasmissione condotta da Corrado Formigli, la scorsa settimana aveva avuto un duro scontro con il dottor Mariano Amici, noto per le sue bizzarre metodologie mediche molto orientate a posizioni contro il vaccino e che negano la pericolosità del covid. Sileri riferisce di minacce di morte ricevute e di insulti gravi da un collega medico, che gli avrebbe dato del mongoloide.

Sileri e le minacce di morte

Ho ricevuto minacce di morte dopo la scorsa puntata”, dice il viceministro della Salute uscente con il tono tipico di chi ormai ha fatto il callo a situazioni di questo tipo. La sua voce si fa invece più ferma quando parla dell’insulto ricevuto da un medico, un fisiatra: “Qualcuno ha fatto dei commenti strani. Qualche altro collega ha fatto di peggio. Uno, credo sia un fisiatra,mi ha dato del mongoloide. Puoi dirmi tutto – argomenta il viceministro – ma non puoi usare una parola del genere, ci sono persone che soffrono e famiglie con disabilità. Un professionista sanitario che usa parole del genere fa semplicemente schifo e non è degno della professione sanitaria“. Una risposta netta e ferma quella di Sileri, che non usa mezzi termini per descrivere la bassezza di certi comportamenti.

Nei suoi interventi successivi l’esponente del MoVimento 5 Stelle ha parlato anche dei vaccini e dei ritardi non previsti nei contratti firmati con le aziende produttrici. “I contratti – ha detto – sono stati fatti bene e a livello europeo. È stato però sbagliato non renderli pubblici, questo ha alimentato dietrologie e quant’altro. Era prevedibile – ha concluso – che ci sarebbero stati problemi di produzione, chi lavora nell’ambiente sa che in questi ambiti può esserci sempre qualcosa che non funziona”.