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Poliziotto morto dopo AstraZeneca: la famiglia si oppone all'archiviazione dell'inchiesta

Morto dopo Astrazeneca, la famiglia del poliziotto si oppone all'archiviazione

Poliziotto morto dopo AstraZeneca, la famiglia si oppone all'archiviazione dell'inchiesta: "Mio figlio si era vaccinato per potermi stare vicino".

Poliziotto morto dopo Astrazeneca, la famiglia non vuole che l’inchiesta venga archiviata. “Non si può morire così, a 50 anni. Mio figlio si era vaccinato per potermi stare più vicino, visto le mie precarie condizioni di salute”, ha detto la madre.

Poliziotto morto dopo Astrazeneca, inchiesta archiviata

“Davide aveva un alto senso del dovere e della responsabilità che anche il suo ruolo gli imponeva. Ora chiedo giustizia“, queste le parole della mamma di Davide Villa, sovrintendente della squadra mobile deceduto il 6 marzo 2021 a seguito del vaccino Astrazeneca. I pm che hanno seguito l’inchiesta hanno ritenuto che non bastasse il nesso di causalità fra la sua morte e l’inoculazione ma bisogna anche dimostrare l’elemento psicologico sotto il profilo della colpa.

Poliziotto morto dopo Astrazeneca: “Vogliamo la verità”

“Il nostro non è un attacco alla campagna di vaccinazione, che riteniamo indispensabile e a cui noi stessi abbiamo aderito ma abbiamo bisogno di sapere la verità”, ha detto Fabrizio Villa, fratello del poliziotto, “Davide stava bene: non prendeva farmaci, né soffriva di particolari problemi di salute. Questo nonostante le false informazioni circolate in quel periodo che hanno reso maggiormente dolorosa la grave perdita subìta”.

Il fratello, cogliendo l’occasione, ha poi voluto ringraziare medici e infermieri del pronto soccorso del Policlinico di Catania e del reparto di Terapia intensiva dell’ospedale San Marco per le cure prestate a Davide. “Ho letto nei loro occhi tutta l’impotenza, la sconfitta e la disperazione davanti a un caso difficile e senza precedenti”, ha concluso Fabrizio Villa.

Morto dopo Astrazeneca, poliziotto vittima di effetti collaterali?

Stefano Maccioni e Carlo Peluso, avvocati della famiglia, chiedono un supplemento di indagini per approfondire se i protocolli di sperimentazione effettuati dalla casa farmaceutica che ha prodotto il vaccino Astrazeneca siano stati condotti in maniera corretta “e se quanto accaduto a Davide Villa ed altre persone fosse evitabile”.

Gli avvocati, inoltre confermano che la relazione dei consulenti della Procura di Messina ha stabilito il nesso di causalità tra la somministrazione di Astrazeneca e il decesso del poliziotto, eppure è stata presentata richiesta di archiviazione del procedimento penale.