> > Ponte Morandi, Toti: "In 5 giorni, il piano di demolizione"

Ponte Morandi, Toti: "In 5 giorni, il piano di demolizione"

Ponte Morandi, Toti: "In 5 giorni, il piano di demolizione"

Entro 5 giorni Autostrade dovrà presentare un piano per la demolizione del ponte Morandi. Toti: "Ci vorrà un anno di tempo".

Il ponte Morandi sarà demolito nella sua interezza. Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti ha spiegato dell’incontro avvenuto nella serata di giovedì 23 agosto 2018 con Autostrade. “Entro la prossima settimana, verrà presentato alla struttura commissariale il piano, o più piani, di Autostrade per demolire l’intero ponte”, ha dichiarato Toti.

Il piano di demolizione

Entro 5 giorni il piano di demolizione. Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti promette che in tempi brevi si avrà un piano – o più – per abbattere il viadotto pericolante. Il 23 agosto 2018, Toti e il sindaco di Genova, Marco Bucci, hanno incontrato i rappresentanti di Autostrade. Questi ultimi hanno ricevuto il sollecito di trovare una soluzione: un progetto per demolire quello che rimane del ponte crollato. Il progetto dovrà essere poi sottoposto al vaglio della Procura, ha specificato Toti: “Perché serve il dissequestro dei tronconi del ponte, e poi andrà sottoposto ai nostri tecnici, quindi andrà in giunta”. Il rischio di un ulteriore prolungamento dei tempi potrebbe essere determinato proprio dal procedimento di dissequestro. Secondo quanto riporta Repubblica, è probabile che si ricorrerà all’incidente probatorio, ai fini dell’efficacia dell’inchiesta, prima di autorizzare le demolizioni.

Incertezza sulla demolizione

L’abbattimento del ponte Morandi è un punto interrogativo. All’uscita dalla riunione con la società Autostrade, il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti non azzarda delle stime, tranne che per il tempo richiesto per l’opera di demolizione: “Ci vorrà un anno di tempo per abbattere ponte Morandi e costruirne uno nuovo. Servirà più tempo di quanto abbiamo previsto, dipenderà molto anche da quale piano sarà adottato”. L’incertezza più grande riguarda il come il ponte sparirà. Questo perché non ci sono ancora sufficienti dati per stabilire come la struttura, già pericolante, risponderà a nuove sollecitazioni. Altro motivo di incertezza è l’impossibilità, almeno finora, di prevedere con esattezza quale potrebbe essere la traiettoria dei nuovi crolli. Da qui, si nota come lo studio di un’adeguata messa in sicurezza dell’area sia ancora di difficile effettuazione.

Sostegno agli sfollati

Ad essere sistemati, per il momento, sono gli sfollati. Cassa Depositi e Prestiti ha messo a disposizione della città 40 alloggi per circa 100 sfollati nella delegazione di Quarto. Hanno una o due stanze e sono ristrutturati e arredati. Gli aiuti alle famiglie allontanate dalle proprie case per motivi di sicurezza, non si fermano qui: l’assessore di Regione, Giacomo Raul Giampredone – riporta Repubblica – ha dichiarato che “Per tutti coloro che hanno trovato una sistemazione propria, o sceglieranno di andare in affitto direttamente, senza attendere l’assegnazione, c’è un contributo della Protezione civile che va da 400 a 1200 euro. Per tutti, indipendentemente che sottoscrivano oppure no un contratto di affitto”.