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Prof di religione ha una relazione con alunna: finito ai domiciliari

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La Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per l'ex professore di religione del Gonzaga Giuseppe Puccio, accusato di atti sessuali con una minorenne. L'insegnante, 48 anni, sposato e padre di due figli, secondo l'accusa, avrebbe abusato di una sua ex alunna. L’indagine è s...

La Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per l’ex professore di religione del Gonzaga Giuseppe Puccio, accusato di atti sessuali con una minorenne. L’insegnante, 48 anni, sposato e padre di due figli, secondo l’accusa, avrebbe abusato di una sua ex alunna. L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica palermitana e al docente è stato applicato il braccialetto elettronico.

La storia

Il professore è stato negli anni enormemente stimato sia dai genitori che dagli alunni, e la notizia della relazione clandestina sarebbe giunta quindi come un fulmine a ciel sereno. L’uomo ha anche avuto grosse ripercussioni a livello familiare, in quanto è sposato e ha figli. Per il professore il licenziamento è stato immediato. La ragazza, che attualmente non frequenta più l’istituto, lo ha sempre difeso fortemente, dichiarando che nulla le è mai stato fatto senza che lei per prima lo volesse. “Giuseppe non si è mai imposto” avrebbe dichiarato agli inquirenti la giovane.

La scoperta degli sms

L’inchiesta della squadra mobile, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dal sostituto Vittorio Coppola, era partita dalla denuncia dei genitori della ragazzina, che avevano scoperto uno scambio di messaggi tra la figlia e il suo ex prof di religione. I due si incontravano fuori dalla scuola. Gli agenti della squadra mobile hanno pedinato l’uomo per verificare quanto denunciato dai familiari della ragazzina. È bastato fare le verifiche e ascoltare la studentessa per far scattare l’arresto.

Il “vero amore”

L’ex alunna si è sempre dichiarata “innamorata” dell’uomo con il triplo dei suoi anni. Alla polizia ha spiegato la situazione in maniera molto chiara: Non c’è un giorno in cui ho deciso di essere innamorata di lui. Considero il momento in cui abbiamo iniziato a stare insieme dalla data del primo bacio. Era il pomeriggio del 4 settembre 2015. Eravamo davanti a una chiesa, io e Giuseppe ci siamo visti e dato che ero innamorata di lui ci siamo baciati”. Questa relazione, spiega, la rende felice. Anche ai genitori ha dato la stessa versione dei fatti, e alla madre addirittura diceva che si sarebbero sposati.

La ragazza inoltre ha sempre sostenuto di essere stata lei ad insistere e a convincere il suo ex-professore “posso capire che sono tutti preoccupati, capisco che mamma e papà siano preoccupati, ma non è il suo caso perché Giuseppe non si è imposto, non mi ha mai chiesto nulla che potesse andare oltre, intendo oltre il bacio”.

Una versione che differisce con quanto dichiarato dal giudice che si occupa del caso “L’indagato ha alquanto scorrettamente posto in essere una serie di condotte integranti un vero e proprio corteggiamento della piccola, con messaggi, attenzioni, confidenze improprie, tutto in aperto e frontale contrasto con i suoi doveri di insegnante di religione e in definitiva di adulto responsabile dell’educazione della minore a lui affidata“, è stato scritto nell’ordinanza.

Il professore oggi

Il professore, che è stato allontanato dal Gonzaga, avrebbe intrapreso un percorso di fede, si era avvalso della facoltà di non rispondere nella fase dell’interrogatorio di garanzia. Durante il processo ha deciso invece di parlare e ha confermato che tra lui e l’ex alunna vi sarebbe stata una relazione sentimentale, non abusi o plagi. La sentenza sarà emessa nelle prossime settimane.