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Proteste e scontri vicino alla sede Rai a Bologna

Proteste e scontri vicino alla sede Rai

Scontri e tensioni tra manifestanti e forze dell'ordine nei pressi della sede regionale della Rai a Bologna

Nella serata di oggi, nei pressi della sede regionale della Rai a Bologna, si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Centinaia di persone si erano riunite per protestare contro la televisione pubblica, in seguito alla presunta “censura in tv del genocidio dei palestinesi da parte di Israele”.

Manifestazione dei giovani palestinesi

La protesta, organizzata dai giovani palestinesi di Bologna, ha visto la partecipazione di diverse centinaia di persone, che hanno esposto bandiere della Palestina e cartelli contro la Rai. Gli slogan dei manifestanti gridavano “No alla propaganda sionista” e contestavano il presunto silenzio mediatico sulla situazione in Palestina.

Tensioni e scontri con le forze dell’ordine

La tensione è salita quando alcuni manifestanti si sono avvicinati agli agenti di polizia e carabinieri schierati di fronte alla sede Rai. Sono seguite manganellate, colpi di scudo e lancio di oggetti e petardi, con un momento di particolare violenza quando i manifestanti hanno tentato di avvicinarsi alla sede.

Richiesta di leggere un comunicato in tv

Durante la protesta, i manifestanti hanno chiesto di poter leggere in diretta televisiva un comunicato riguardante la situazione in Palestina. Il direttore della sede e il caporedattore di Tgr Emilia-Romagna sono scesi a parlare con i manifestanti per ascoltare le loro richieste, ma la situazione è rimasta tesa.

Vigilanza delle forze dell’ordine

L’ingresso della sede Rai è stato vigilato da tre blindati di polizia e carabinieri, mentre la presenza delle forze dell’ordine è stata costante per tutta la durata del presidio, al fine di garantire la sicurezza e prevenire eventuali episodi di violenza.

Continua la protesta

Nonostante gli scontri, i manifestanti hanno continuato la loro protesta, rimanendo fermi nei pressi della sede Rai e portando avanti le loro richieste di visibilità mediatica sulla situazione in Palestina.