Durante un incontro in Colombia un pugile muore dopo 5 giorni di agonia e l’avversario è sconvolto: “Non riesco a togliermi il tuo volto dalla testa”. La terribile morte “sul ring” del 25enne Louis Quinones e il dolore immenso di chi involontariamente glie l’ha data boxando ripropongono il tema della violenza in uno sport che tropo spessi ha esiti tragici invece che agonistici. Quinones, che stava boxando a Baranquilla contro José Munoz, ha lottato fra la vita e la morte per cinque giorni nell’Unità di Terapia intensiva della Clinica General del Norte, poi si è arreso.
Pugile muore dopo 5 giorni di agonia
Sul ring Luis si era abbattuto al tappeto dopo aver barcollato e cercato le corde con la mano arrivando perfino a boxare a vuoto. In ospedale era stato operato d’urgenza alla testa per un coagulo di sangue nel cervello che aveva segnato tutte le prognosi dei giorni a venire: “Il paziente continua a presentare un deterioramento clinico, neurologico, metabolico e funzionale“. E José Munoz, l’uomo che con i suoi colpi ha involontariamente contribuito a quel decesso, è sconvolto.
Lo struggente rimorso di José Munoz
Ha detto il pugile ai media: “Non avrei mai pensato che un sogno potesse trasformarsi in un incubo terribile”. E ancora: “Il desiderio di vincere e affermarci ci ha messi l’uno contro l’altro ma a causa del destino e della professione che abbiamo scelto ci siamo venuti a trovare in una situazione che non avremmo mai immaginato”. Poi la drammatica chiosa: “Negli ultimi giorni non riesco a togliermi il tuo volto, la tua immagine dalla testa“.