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"Questa volta Willy si è difeso": polemica per la frase dell'avvocato difensore dell'omicidio di Anzio

Fratelli Bianchi

L'avvocatessa Serena Gasperini, difensore dei fratelli Adam e Ahmed Ed Drissi, accusati dell'omicidio di Anzio, ha scatenato la polemica con una frase

Serena Gasperini, avvocatessa che difende i fratelli Adam e Ahmed Ed Drissi, accusati di aver ucciso Leonardo Muratovic, ad Anzio, ha scatenato una polemica a causa di una frase sulla morte di Willy Monteiro Duarte

“Questa volta Willy si è difeso”: polemica per la frase dell’avvocato difensore dell’omicidio di Anzio 

Serena Gasperini, avvocatessa che difende i fratelli Adam e Ahmed Ed Drissi, accusati dell’omicidio di Leonardo Muratovic, 25enne ucciso ad Anzio, ha pronunciato una frase che ha scatenato una polemica. “A distanza di pochi giorni dalla sentenza sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte, che ha portato alla condanna di pugili professionisti, mi viene da dire che questa volta Willy si è difeso” ha dichiarato la donna. La donna difende i due fratelli accusati di aver ucciso Muratovic dopo un litigio all’interno del locale “La Bodeguita“, sulla Riviera Mallozzi. La vittima, un pugile già noto alle forze dell’ordine per violenze in un locale di Roma, si è scontrato con Adam, anche lui pugile, e Ahmed, che quando era minorenne aveva accoltellato il cognato e sei anni fa era stato arrestato per un’intimidazione a colpi di pistola, legato alla famiglia mafiosa Gallace. Muratovic aveva già creato problemi nel locale, quando in passato aveva spaccato i tavoli con un machete.

Anzio e Colleferro, due quadri molto diversi

I due casi sono completamente diversi. Nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, a Colleferro, il 21enne Willy Monteiro Duarte è stato massacrato a calci e pugni senza un motivo, solo per aver chiesto ad un amico se aveva bisogno di aiuto. Un vero e proprio linciaggio da parte dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, campioni di arti marziali, già noti alle forze dell’ordine per aggressioni, spaccio ed estorsione. Due picchiatori esperti che si sono accaniti su un ragazzo indifeso, che aveva studiato per fare lo chef e non aveva mai dato problemi, con l’unica “colpa” di essersi trovato “nel posto sbagliato al momento sbagliato” come sottolineato dai pm. La vicenda di Anzio è molto diversa, come si nota dalla ricostruzione. I due fratelli dichiarano che il coltello non era loro ma della vittima, anche se l’affermazione è ancora da verificare.