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Reddito di Cittadinanza: che cos'è e chi può ottenerlo

Reddito di cittadinanza m5s, come funziona

In cosa consiste il reddito di cittadinanza inserito dal partito pentastellato nel Def? Scopriamolo.

Con l’approvazione del Def, il Movimento Cinque Stelle ha a disposizione le risorse per realizzare uno dei suoi cavalli di battaglia fin dal 2013: il reddito di cittadinanza. Una proposta che alcuni salutano con ottimismo pensando alle precedenti esperienze maturate all’estero (ad esempio in Francia e in Danimarca), mentre altri pensano alle ricadute economiche sulle casse dello Stato.

Cos’è il reddito di cittadinanza

Si tratta di un aiuto economico destinato a chi sia privo di reddito o riceva un salario molto basso. È una misura destinata alla lotta alla povertà e all’esclusione sociale, nonché una promozione del diritto al lavoro. Il leader del M5S Luigi Di Maio ha usato queste parole durante la campagna elettorale per descrivere la proposta: “Il reddito di cittadinanza non darà soldi a chi vuol stare seduto sul divano: dovrà, per il breve periodo in cui avrà il contributo, formarsi e dare 8 ore di lavoro gratuito allo Stato. Dal secondo anno il reddito di cittadinanza inizia a scalare, perché la persona viene reinserita nel mondo del lavoro”.

Il reddito di cittadinanza prevede un’integrazione economica che faccia in modo che chiunque raggiunga la soglia dei 780 euro mensili. Chi vive con meno di tale cifra, secondo l’Istat, è da considerare sotto la soglia di povertà.

I requisiti per il reddito di cittadinanza

I requisiti fondamentali per ottenere il reddito di cittadinanza per i cittadini italiani sono:

  • Avere più di 18 anni.
  • Essere disoccupato o inoccupato (il primo è chi è alla ricerca di un lavoro, mentre il secondo è chi non ha mai svolto un’attività lavorativa di qualsiasi tipo).
  • Percepire un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà
  • Percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà (in questo caso, il soggetto avrà diritto alla pensione di cittadinanza).

Si ipotizza inoltre l’inserimento del requisito di reddito massimo Isee di 7-8 mila euro.

Tutti coloro che soddisfano questi requisiti, per ottenere il reddito dovranno iscriversi presso un centro per l’impiego (Cpi) e completare un percorso di formazione. Dovranno dimostrare di essere attivamente alla ricerca di un lavoro e che la condizione di disoccupazione è involontaria. L’erogazione del reddito dura tre anni, ma viene meno dopo il terzo rifiuto di una proposta di lavoro considerata congrua.

Come viene calcolato

La cifra che il soggetto riceverà dallo Stato varia a seconda della sua condizione pregressa. In generale, verrà seguito il principio di integrazione. Per quanto riguarda i disoccupati, chi riceve i 300 euro di salario minimo otterrà un’integrazione di 480 euro per raggiungere i 780. A chi, invece, non riceve alcun reddito, sarà versato l’intero importo di 780. I pensionati che godono della pensione minima o della pensione sociale riceveranno un’integrazione di 300 euro.

Il limite dei 780 euro è calcolato per un single. In caso di eventuale aumento dei componenti del nucleo familiare, la cifra verrà ricalcolata sulla base di una scala di equivalenza.

L’obiettivo del governo è far partire la pensione di cittadinanza da gennaio-febbraio 2019, a cui seguirà il reddito a marzo dello stesso anno. Prima, però, sarà necessario agire per migliorare i Centri per l’impiego, grazie a uno stanziamento di 1,5 miliardi.

Persistono ancora dubbi sul rapporto tra reddito di cittadinanza e Naspi, l’attuale indennità mensile di disoccupazione.

Le imprese

Relativamente alle imprese, queste riceveranno degli incentivi nell’assunzione di coloro che ricevono un reddito di cittadinanza. Si pensa di formare dei laboratori per la creazione di nuove imprese all’interno dei centri per l’impiego. Verranno concessi dei beni demaniali per le start up innovative e terre demaniali abbandonate per la realizzazione progetti di recupero agricolo.