Chiara Nava La polizia ha arrestato due giovani accusati di essere gli scafisti di un’imbarcazione partita dalla Tunisia su cui si trovava un bimbo di 4 anni, morto annegato, e sette persone disperse, tra cui altri quattro bambini.
Reggio Calabria, bimbo di 4 anni annegato: indagati presunti scafisti
A Reggio Calabria la polizia ha arrestato due giovani accusati di essere gli scafisti di un’imbarcazione partita dalla Tunisia, su cui si trovava un bambino che è morto annegato e altre sette persone disperse, di cui quattro bambini. Il 20enne è un cittadino della Sierra Leone ed è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il 19enne è anche lui della Sierra Leone.
Reggio Calabria, bimbo di 4 anni annegato: l’indagine
L’indagine è stata avviata dopo l’approdo a Reggio Calabria, lo scorso 13 luglio, della nave Dattilo della Guardia Costiera, con a bordo 810 migranti di origine centroafricana, una parte dei quali provenienti dal centro di accoglienza dell’isola di Lampedusa, e circa 300 tratti in salvo durante la navigazione. Tra le persone soccorse, quando l’unità navale era salpata da Lampedusa, c’erano alcuni naufragi nel tratto di mare tra l’isola e le coste della Tunisia. Alcuni migranti erano dispersi in mare e un bambino di pochi anni, che viaggiava con la mamma, era stato recuperato in acqua già deceduto. Sempre secondo quanto raccontato dai migranti agli investigatori della squadra mobile, la piccola imbarcazione condotta dai due giovani arrestati era partita l’11 luglio dalla città di Sfax (in Tunisia), e, dopo una giornata di navigazione, a causa del peggioramento delle condizioni meteo marine avevano chiesto soccorso a un peschereccio, ma nel tentativo di trasbordare la loro imbarcazione si era ribaltata causando la morte del bambino e la scomparsa di altre sette persone.
