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Roma, il monte Soratte rivela il bunker di Mussolini

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Apertura straordinaria per il rifugio che fece iniziare Mussolini nel '37, poi scelto dal governo italiano come rifugio antiatomico durante la Guerra Fredda.

Un pezzo di storia è racchiuso all’interno delle viscere di uno dei monti più noti del Lazio, il Soratte. Qui, a pochi chilometri da Roma, sono presenti più di quattro chilometri di tunnel scavati nella roccia calcarea già 76 anni fa. Questi tunnel raccontano la storia dei bunker antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, le cosiddette ‘Officine protette del Duce‘.

Inaugurati dal feldmaresciallo Albert Kesselring al posto di Mussolini, su questi monti fu installato il quartier generale del Sud Europa, dal 1943 al 1944. Sempre qui ebbe sede anche il bunker antiatomico del governo italiano, realizzato sotto il controllo della Nato durante la guerra fredda. Si tratta dunque di un prezioso pezzo di storia e di un mistero ancora tutta da svelare.

Questo incredibile patrimonio storico è stato riconsegnato al pubblico solo qualche anno fa. Il merito va al lavoro incessante per il recupero del sito da parte dei giovani santorestesi, volontari dell’Associazione Bunker Soratte. I segreti corridoi ipogei, grande opera di ingegneria militare, saranno di nuovo aperti durante questo weekend. L’occasione di questa speciale apertura è data dal 69° anniversario del bombardamento alleato che sconvolse il monte Soratte.

Era il 12 maggio 1944 quando due stormi di B-17 alleati partirono da Foggia con l’obiettivo preciso di distruggere il quartier generale tedesco al Monte Soratte. Le gallerie segrete occupate già da dieci mesi dalle truppe tedesche comandate dal feldmaresciallo Albert Kesselring non furono centrate solo per poco. L’incursione aerea venne infatti disturbata da una nebbia fittissima. A quel punto Kesselring si vide costretto ad abbandonare l’area.

Prima del pesante bombardamento, però, pare che il militare diede comunque ordine di minare e incendiare tutto il complesso ipogeo. Inoltre fece interrare alcune casse contenenti parte dell’oro sottratto alla Banca d’Italia. Quelle casse non saranno mai ritrovate. Per 23 anni, dopo la fuga delle truppe tedesche, i corridoi sotterranei (che furono avviati nel 1937 per volere di Benito Mussolini) restarono completamente abbandonati.

Bunker a Roma: corridoi sotterranei diventati rifugi antiatomici

Fu solamente nel 1967, quindi durante il periodo della cosiddetta Guerra Fredda, che una parte di essi furono sistemati. Il governo italiano, a questo punto, li rese dei bunker antiatomici. All’interno del sito, gestito dalle forze della Nato, si trovano ancora indicazioni in inglese che attestano ciò. I lavori di rifacimento, solo in parte terminati, procedettero fino al 1972. Poi, senza una spiegazione ufficiale, essi furono di nuovo bruscamente interrotti.

Dopo un periodo di tutela militare con esplicito divieto di ingresso ai visitatori, le segrete gallerie sono passate al Comune di Sant’Oreste. Da quel momento è stata l’Associazione Bunker Soratte con i suoi giovani volontari ad occuparsene. Con l’intento di promuovere e di recuperare il sito e la storia a esso legata. Questo weekend, dunque, i visitatori potranno essere condotti all’interno delle gallerie. Arriveranno fino a 300 metri sotto il calcare massiccio del Soratte. E potranno rivivere da vicino la storia grazie anche a persone in uniforme d’epoca. Saranno presenti anche numerosi veicoli utilizzati nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Chi avrà la fortuna di partecipare all’evento, non dimentichi di guardare all’insù… Perché nei cieli potranno ammirare anche le evoluzioni di alcuni velivoli, anch’essi d’epoca.