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Russi via da Kharkiv e reduci sotto terra per due mesi interi

Un rifugio sotterraneo a Kharkiv

Dopo che i soldati russi sono andati via da Kharkiv i reduci di quell'occupazione spiegano che hanno vissuto sotto terra per due mesi interi

Immagini e fenomeno nel suo insieme sono ben resi da uno splendido reportage sul Corriere della Sera: I russi sono andati via da Kharkiv e i reduci sono rimasti sotto terra per due mesi interi in attesa di una liberazione che è arrivata. Le parole dei civili che si sono nascosti in bunker di fortuna sono riassumibili in due step chiave: “Siamo vivi e i soldati di Putin se ne vanno”. Molti di loro hanno trascorso oltre cinquanta giorni sottoterra. In particolare Sergey, intervistato dall’inviato italiano dopo essersi offerto lui per primo di far vedere come e dove avevano resistito ai giorni bui in cui sulle loro teste sferragliavano i T-80 di Mosca. 

Sotto terra per due mesi interi

“Venite a vedere come abbiamo potuto resistere ai russi”. Il rifugio è una specie di sgabuzzino che dà in un ambiente angusto tre metri sotto il livello della strada. Un forno, “ma quando i russi sparavano si mangiava freddo”, cibo di fortuna e buche dei mortai a pochi metri da dove si dormiva. 

Gli obiettivi falliti da Mosca

Il dato empirico è che i russi da Kharviv e secondo l’intelligence britannica perfino dalle campagne circostanti, si sono davvero ritirati. Il target originario di Kiev e il “mood” sempre originario di una efficace e chirurgica guerra lampo sono falliti e gli abitanti di Kharkiv hanno resistito alla tempesta. Facendosela scorrere sopra le loro teste al sicuro in quelle tane dove l’orrore non li ha raggiunti.