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Russia, polemica per il reality show omofobo "I'm not gay"

"I'm not gay", il reality show russo a base di omofobia

Russia, "I'm not gay": il reality show omofobo scatena la polemica. I concorrenti devono dimostrare la loro eterosessualità per non essere eliminati.

Russia, “I’m not gay”: il reality show omofobo scatena la polemica. In onda su YouTube e condotto, nonché ideato, dal parlamentare Vitaly Milonov, noto per le sue posizioni omofobe e apertamente anti-Lgbtq.

Russia, “I’m not gay”: il reality show omofobo

Durante il programma i concorrenti, tutti uomini, vengono ritenuti omosessuali in quanto poco virili. Per non essere eliminati dovranno mettere alla prova la loro eterosessualità  ramite alcune prove come, per esempio, riconoscere al buio il didietro di un uomo da quello di una donna.

“I’m not gay”, l’agghiacciante reality show russo

Al termine di ognuna delle otto puntate di “I’m not gay”, i partecipanti votano per eliminare chi ritengono sia omosessuale e, se indovinano, vincono due milioni di rubli (circa 26mila euro). Se il concorrente in questione schiva l’eliminazione, sarà lui a vincere.

Russia, il reality show omofobo condotto da Milonov

Nella promo del reality show russo, una voce fuori campo definisce gli omosessuali in Russia “come i McDonald: pochi e poco usati”. Il programma è ideato e condotto dal politico Vitaly Milonov, membro della Duma, il Parlamento russo. Milonov, molto vicino a Vladimir Putin, è tra i responsabili della legge contro l’omosessualità. “Bisognerebbe creare rifugi per confinare le persone gay, aveva dichiarato tempo fa Milonov, “sarebbe umano ospitarli e dar loro da mangiare. Dobbiamo essere umani. Come combattiamo i gatti randagi? Li sterilizziamo, anche i gay dovrebbero essere sterilizzati”.