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Mestruazioni: possibile eliminarle senza rischi sulla salute

Mestruazioni

Sono molte le donne che vivono forti disagi a causa del ciclo mestruale. La soluzione della soppressione, tuttavia, non è ancora pienamente accettata.

Aveva sollevato un polverone il caso della cinese Fu Yuanhui, nuotatrice che durante le ultime olimpiadi in tutta onestà dichiarò che il pessimo risultato nella finale era dovuto al disagio provocatole dalle mestruazioni. Non sono poche infatti le donne che subiscono conseguenze anche significative nelle attività giornaliere a causa del ciclo mestruale, fino ad arrivare a dover assumere anche medicinali per poter svolger tutto regolarmente. Sull’argomento è voluta intervenire anche Katie Rogers, giornalista del New York Times, che ha raccontato la sua storia e la soluzione trovata senza mezzi termini.

La soppressione mestruale

Katie Rogers, giornalista americana, ha deciso di condividere senza mezzi termini la sua soluzione ai disagi significativi che da quando era adolescente ha dovuto affrontare a causa delle mestruazioni: la soppressione mestruale. Il sistema è semplice e consiste nell’ingannare il corpo, convincendolo di essere costantemente in gravidanza. Il metodo più noto è quello della tradizionale pillola contraccettiva, di cui però non si ingeriscono le cosiddette pillole “inattive”: saltando infatti quelle ad effetto placebo, durante le quali generalmente iniziano le mestruazioni, è possibile eliminarlo direttamente. Certo, questo metodo è piuttosto dispendioso e per questo vi si ricorre solo qualora siano necessari blocchi occasionali: in un anno infatti si arriva a consumare ben 17 confezioni, al posto delle 12 canoniche, il cui acquisto in Italia è a carico delle utenti.

Esistono però anche altri farmaci, anch’essi ad azione contraccettiva, studiati per ottenere la soppressione mestruale e che possono arrivare a bloccale il ciclo anche per diversi anni. Pillole, anelli vaginali, sistemi a rilascio intrauterino: sono tutti mezzi con cui è possibile ottenere questo risultato a costi nettamente inferiori rispetto a quelli che la pillola tradizionale comporta. L’obiettivo inoltre si raggiunge in brevissimo tempo: in un anno il 50% delle donne che ne fanno uso segnalano la scomparsa delle mestruazioni, ma in generale si possono notare miglioramenti già nei primi sei mesi.

Il ricorso alla soppressione mestruale è particolarmente consigliato per donne con specifiche condizioni mediche, come quelle affette da endometriosi, ma non mancano anche donne che scelgono questa pratica per semplificare la propria carriera: è il caso delle atlete, delle nuotatrici o addirittura delle astronaute.

Pareri discordanti

L’argomento ovviamente ha sollevato, e continua a sollevare, anche numerosissimi pareri contrari. Per molte donne, infatti, l’assenza delle mestruazioni è sinonimo di un cattivo stato di salute, mentre alcune arrivano addirittura a definirlo innaturale. Ma come la stessa Katie Rogers ha sottolineato, però,lo stesso ciclo mestruale generato dalla tradizionale pillola contraccettiva è ben lontano dall’essere naturale, dal momento che il sanguinamento è solo frutto di una reazione agli ormoni del farmaco. Alcuni infine sostengono che il ricorso a questi metodi possa avere conseguenze negative sulla fertilità, tuttavia ad oggi mancano studi che avvalorino questa tesi. Addirittura, secondo Elizabeth Mick, dottoressa e ricercatrice presso l’Università di Washington, non c’è ragione medica per cui una donna che abbia scelto di ricorrere all’uso di contraccettivi ormonali debba ancora avere un ciclo mestruale. Si tratta quindi più di un retaggio culturale che di un vero bisogno medico: uno dei tanti tabù, dunque, di cui molte donne a fatica stanno cercando di liberarsi per ottenere un pieno controllo della propria vita riproduttiva.