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Coronavirus, i dati dello studio cinese: asintomatici 4 positivi su 5

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Secondo uno studio cinese pubblicato sul British Medical Journal il reale numero dei positivi asintomatici sarebbe molto più alto del previsto.

Fin dall’inizio della pandemia di coronavirus nel mondo uno dei dati maggiormente sotto la lente dei ricercatori è stato quello del numero dei positivi asintomatici: cioè coloro che hanno contratto il Covid-19 pur non presentando nessun sintomo e che pertanto potrebbero più facilmente diffonderlo tra la popolazione. Finora le cifre ufficiali parlavano di un numero di asintomatici oscillante tra il 20% e il 60% dei contagiati, ma uno studio cinese recentemente pubblicato dal British Medical Journal potrebbe costringere a rivedere drasticamente questi dati.

Coronavirus, asintomatici 4 positivi su 5

Dallo scorso 1° aprile infatti, le autorità di Pechino hanno iniziato per la prima volta a conteggiare nelle statistiche ufficiali anche i contagiati da coronavirus che non presentavano alcun sintomo specifico. Elaborando i dati raccolti dalle autorità cinesi è emerso come su 166 persone positive al Covid-19 ben 130 fossero completamente asintomatiche.

Stando a questi numeri significherebbe che circa 4 positivi su 5 non sviluppano i sintomi della malattia, rimanendo dunque visivamente indistinguibili da coloro che invece non hanno contratto il virus. Una così alta percentuale di asintomatici potrebbe comportare un rischio per la salute pubblica nel momento in cui la fase di lockdown nei vari paesi del mondo sarà terminata, aumentando le probabilità di una nuova ondata di contagi.

Il dato sulla mortalità

Proprio in virtù del loro apparire sostanzialmente sani, gli asintomatici sono più difficili da tracciare nei loro spostamenti rispetto ai pazienti Covid con sintomi e pertanto cercare di porre fine alla pandemia in queste condizioni potrebbe diventare più difficile del previsto. Tuttavia, rapportando un dato di asintomatici positivi così elevato al numero dei decessi per Covid-19 si potrebbe dimostrare come in realtà la mortalità da coronavirus sia più bassa di quanto in precedenza ipotizzato.