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Tumore ovarico, un nuovo pap test permetterà di scoprirlo 6 anni prima

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Per la prima volta è stata messa a punto una procedura per la diagnosi precoce del carcinoma dell'ovaio. È uno studio italiano testato su 17 donne.

Mentre studi e ricerca contro il cancro procedono continuamente, arrivano nuovi grandi traguardi: dopo la ricostruzione della caviglia di una bimba colpita da un tumore osseo, il tumore ovarico potrà essere individuato con 6 anni di anticipo attraverso un nuovo pap test. La sua tecnologia, infatti, garantisce una diagnosi precoce. Si tratta di uno studio italiano già testato su 17 donne. Il carcinoma dell’ovaio è una delle 5 cause di morte per tumore tra donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni.

Tumore ovarico, il nuovo pap test

Grazie a una nuova procedura per la diagnosi precoce del carcinoma dell’ovaio, il tumore potrà essere individuato con diversi anni di anticipo, aumentando così le possibilità di cura e le prospettive di vita. La tecnologia realizzata si serve di un pap test, ma impiega nuove procedure di sequenziamento del Dna.

La ricerca è stata pubblicata su Jama Network Open. Lo studio è stato condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano, in collaborazione con l’Ospedale San Gerardo di Monza e l’Università di Milano-Bicocca. A prendere parte alla ricerca anche la Fondazione Alessandra Bono onlus. Lo studio retrospettivo al momento deve essere considerato con prudenza perché attuato in pochi casi. Gli studiosi, tuttavia, si sono detti ottimisti: i dati, infatti, appaiono incoraggianti.

Nel mondo, il tumore ovarico colpisce oltre 250.000 donne all’anno, portandone alla morte circa 150.000. In Italia circa 50.000 donne convivono con questo tumore. Si stimano ogni anno 5.200 nuovi casi. Si tratta di un cancro “silezioso”. La malattia, infatti, non presenta sintomi specifici e la diagnosi generalmente avviene in fase tardiva, quando il tumore è avanzato e quindi ancora più difficile da curare.

Al contrario, fanno sapere i ricercatori, se il tumore ovarico viene diagnosticato in stadio iniziale la possibilità di sopravvivenza a 5 anni è del 75-95%. La percentuale scende al 25% quando il tumore viene scoperto in una fase molto avanzata. “Poiché presenta sintomi aspecifici e colpisce soprattutto donne dopo la menopausa con disturbi che possono essere confusi con la fase di cambiamento ormonale, l’80% dei casi è diagnosticato in fase avanzata con l’ecografia e la biopsia. Così Maurizio D’Incalci, direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Istituto Mario Negri e alla guida di queste ricerche, ha spiegato come oggi viene diagnosticato il tumore ovarico.

La nuova tecnologia

La nuova procedura è estremamente innovativa. Una tappa importante per la prevenzione e la cura del tumore. Essa fa ricorso al pap test, usato per la diagnosi dell’Hpv (correlato al tumore del collo dell’utero), ma non per il carcinoma dell’ovaio.

D’Incalci ha spiegato: “Il dato più interessante è che abbiamo dimostrato la presenza di Dna tumorale, che deriva dal carcinoma ovarico, in Pap test prelevati in pazienti affette da tumore ovarico anni prima della diagnosi di carcinoma dell’ovaio. Questo ci indica che già 6 anni prima le analisi molecolari messe a punto oggi avrebbero potuto consentire teoricamente di diagnosticare il tumore. Credo che l’applicazione di questo test possa salvare moltissime vite umane.