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Coronavirus, studio sulla diffusione: "Assalto multiplo di ceppi diversi"

Coronavirus, lo studio conferma: è mutato

Sarebbe stata la diffusione silente, simultanea e multipla del coronavirus a creare una situazione emergenziale in Lombardia: lo studio.

Secondo uno studio effettuato del Niguarda di Milano e del Policlinico San Matteo di Pavia sulla diffusione del coronavirus in Lombardia, sarebbero stati più ceppi diversi tra loro ad aver portato avanti un “assalto multiplo e concentrico” al territorio, come se fosse una sorta di doppia epidemia diversa tra le varie zone della regione.

Studio sulla diffusione del coronavirus

I ricercatori che hanno preso parte al progetto hanno illustrato i risultati dello studio presso il centro congressi della Fondazione Cariplo, quella che lo ha promosso e sostenuto. Dati che sono comunque già consultabili dalla comunità scientifica internazionale che può ricavare informazioni utili sull’esperienza lombarda, una delle prime certificate.

Per giungere alle conclusioni che l’infezione si sia presentata con più ceppi, il team ha analizzato le sequenze genomiche del virus isolate in circa 350 pazienti provenienti da varie parti della regione. I risultati hanno da una parte confermato la presenza del virus prima dell’accertamento dei primi casi, vale a dire almeno alla metà di gennaio. Dall’altra ha mostrato che esso è giunto “con assalti multipli e concentrici di ceppi virali diversi, in luoghi diversi, ma in tempi molto vicini tra loro“.


Il professore dell’Università degli studi di Milano Carlo Federico Perno dirigente della Medicina di laboratorio del Niguarda, ha poi aggiunto che lo studio non esclude una presenza del virus anche nei mesi e nei giorni precedenti a quelli identificati, anche se non in maniera massiccia. É infatti possibile che sia stata la circolazione silente, multipla e simultanea di ceppi diversi ad aver esacerbato la già elevatissima trasmissibilità del virus e creato così una vera tempesta virale.