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Moderna studia modifiche al vaccino: terza dose contro varianti Covid

Moderna

Moderna sta studiando delle modifiche al vaccino anti-Covid, per aggiungere una terza dose contro le nuove varianti.

Il vaccino anti-Covid di Moderna è risultato efficace anche contro le varianti del Coronavirus, come annunciato dall’azienda di biotecnologie che ha condotto studi di neutralizzazione in vitro con il siero derivato dal sangue di persone già vaccinate. Ora Moderna sta studiando ulteriori modifiche al vaccino.

Ipotesi modifiche vaccino Moderna

I risultati degli studi di neutralizzazione in vitro hanno indicato che “non è stata osservata alcuna riduzione nella capacità neutralizzante” contro la variante inglese, ma è stata misurata “una neutralizzazione ridotta ma ancora significativa” per la variante sudafricana. I casi di contagio delle diverse varianti Covid stanno facendo il giro del mondo e iniziano a destare molta preoccupazione, soprattutto ora che la campagna vaccinale è già iniziata. Gli anticorpi indotti dalla somministrazione delle due dosi di vaccino Moderna a distanza di 28 giorni sono stati in grado di riconoscere le varianti del Coronavirus, ma per avere una protezione più elevata l’azienda ha deciso di testare una terza dose di richiamo per rafforzare ulteriormente la risposta immunitaria contro la variante sudafricana.

Mentre cerchiamo di sconfiggere il virus COVID-19, che ha causato la pandemia, crediamo che sia fondamentale essere proattivi mentre il virus si evolve” ha spiegato Stéphane Bancel, Chief Executive Officer di Moderna. Una volta conclusa questa sperimentazione, di conseguenza, le dosi del vaccino anti-Covid potrebbero diventare tre. La società sta valutando una nuova sperimentazione clinica con un vaccino modificato per garantire una protezione migliore contro le nuove varianti. La tecnologia usata permette di aggiornare facilmente la sequenza che codifica per la proteina Spike di Sars-Cov-2, ovvero il gene S che nella variante sudafricana e in quella brasiliana presenta mutazioni associate alla capacità del virus di aggirare la risposta degli anticorpi del sistema immunitario. Una migliore corrispondenza della sequenza veicolata dal vaccino può essere vantaggiosa perché indurrebbe la produzione di anticorpi che sanno riconoscere meglio le varianti con questo tipo di mutazioni.