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Salvini: "Bassa natalità come scusa per i migranti"

Salvini intervistato dal Times

Per Salvini, un Paese che fa pochi figli è destinato a morire e mette a rischio la sua identità: la natalità è più importante del debito pubblico.

Nel corso di un’intervista al quotidiano Times, Matteo Salvini è tornato a parlare di migranti e di famiglia. Due tematiche tra cui, per il ministro dell’Interno, esiste un forte legame, dal momento che la sinistra avrebbe utilizzato la bassa natalità italiana per giustificare il bisogno di un saldo migratorio positivo. Non sfugge il riferimento alle affermazioni del presidente dell’Inps, Tito Boeri. Il leader del Carroccio continua: “Un Paese dove non nascono bambini è destinato a morire” e la vera sfida del governo in questo momento è aumentare il numero delle nascite ancor prima di risanare debito pubblico. Il Times lo descrive come un fervente cattolico, che ha accolto i giornalisti con una bottiglia di acqua santa proveniente da Medjugorje ben in mostra sulla propria scrivania, mentre ricorda che “persino nel Vangelo si dice che i numeri sono importanti”.

Fontana: “Grande Salvini”

Non è un caso, continua, che abbia creato un Ministero della Famiglia, affidato a Lorenzo Fontana, per occuparsi della fertilità e per sostenere le famiglie numerose. “Era in pericolo la tradizione, la storia, l’identità italiana“, spiega Salvini. Fontana, in risposta, ha definito “un grande” il vicepremier per le sue idee in tema di famiglia. Durante la riunione della Commissione Affari Sociali del suo dicastero, il ministro ha dichiarato che “la famiglia deve essere un investimento e non una spesa”, in termini di welfare, futuro ma anche Pil.

La Brexit

È la Brexit il tema di un’altra intervista di Salvini al Sunday Times. Il ministro dell’Interno ritiene che Theresa May dovrebbe agire in modo più deciso e abbandonare il tavolo dell’Unione Europea senza cercare di raggiungere alcun accordo. “Su alcuni principi non c’è bisogno di essere flessibili e tu non dovresti fare passi indietro“, ha dichiarato Salvini, ricordando la propria esperienza al Parlamento europeo: “O ti imponi o loro ti truffano”.