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Salvini diventa “governista” e rompe i propositi di rottura

Matteo Salvini

Matteo Salvini e il difficile momento in cui scaricare Draghi equivarrebbe ad un "patto" con il M5s, perciò al momento rompe i propositi di rottura

Matteo Salvini diventa “governista una tantum” e rompe i propositi di rottura con il governo. Intendiamoci, non è che Salvini adesso sia diventato un docile giannizzero di Mario Draghi e del drgahiano Pd, è solo che il leader della Lega vuole andarsene semmai “in purezza” e non certo dietro le lusinghe dei Cinquestelle. Perciò nel corso dell’assemblea coi deputati il capo del Carroccio con tanti aspiranti capi intorno ha assecondato me non troppo la linea governista di Giancarlo Giorgetti. Il ministro ha detto: “In un partito maturo è un bene se c’è pluralità di vedute” e già con il pluralismo la Lega è fi fatto uscita da uno dei suoi binari storici, quello dell’univocità di pensiero ed intenti

Matteo Salvini rompe i propositi di rottura

Vero è che i contiani cercano sponde per eventuali crisi, innescando solo l’indifferenza di Giorgetti e la risposta un po’ “necrofaga” del vicesegretario Crippa: “Se il M5s stacca la spina, meglio per noi. Ci prendiamo un ministero in più”. Andrea Crippa secondo Il Foglio se lo è sentito chiedere, dagli ambasciatori contiani in cerca di sostegno per il “golpetto” di luglio. 

Crippa, Giorgetti e quelli che vogliono restare

“Ma rompere cosa? Noi al governo dobbiamo restarci, altroché”, ha risposto il vicesegretario della Lega. “Se voi del M5s uscite, tanto meglio: ci prendiamo il ministero dell’Agricoltura, che per noi è un settore strategico”. Dal canto suo Matteo Salvini lo ha detto con chiarezza ai suoi deputati: “Se restare o uscire dal governo deciderà la nostra assemblea naturale, che è il popolo di Pontida”.