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San Pellegrino Terme e il Grand Hotel abbandonato

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Nel cuore di San Pellegrino Terme c'è ancora un pezzo di storia d'Italia, il Grand Hotel. Oggi è abbandonato ma forse presto verrà riutilizzato.

San Pellegrino Terme è una cittadina molto popolare in Italia e nel mondo soprattutto per l’inconfondibile acqua frizzante. Si trova in provincia di Bergamo più precisamente al centro della Val Brembana circondata dalle Prealpi Orobie. All’inizio del XX secolo questo paese di montagna cullato dalla natura vide anni di lustro e splendore. La “Belle Èpoque” in questo luogo si respira ancora grazie alla presenza delle terme e del maestoso Grand Hotel oggi abbandonato.

San Pellegrino Terme, il Grand Hotel

Il Grand Hotel di San Pellegrino Terme per anni fu meta di grandi artisti, politici e nobili. La favola che vede questo edificio di 128 metri di altezza come protagonista inizia nel 1902 quando la società anonima dei grandi alberghi di San Pellegrino decide di costruire l’edificio. A progettare l’intero stabile fu Romolo Squadrelli in collaborazione con l’ingegnere Luigi Mazzocchi. Quest’ultimo, oltre ad aver contribuito alla progettazione del Grand Hotel, è anche il realizzatore del famoso stabilimento termale. All’epoca questo edificio era un complesso esempio di modernità e di classe che fondeva lo stile Liberty con quello tipico dei castelli francesi dell’800.

L’enorme struttura è composta da sette piani tutti provvisti di stanze sfarzosissime curate nei minimi dettagli. Ogni locale era provvisto di telefono, elettricità, acqua potabile e arredi da suscitare invidia a chiunque. Nei primi anni del 900 tutto questo era estremamente moderno e inusuale tanto che gli ospiti più aristocratici ne rimasero stupiti.

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Una rivoluzione architettonica

Il Grand Hotel di San Pellegrino Terme è ancora collegato alla Fonte della città e al Casinò che dagli anni ’20 agli anni ’70 era il luogo d’incontro degli ospiti. L’imponente facciata della struttura, alta 128 metri, ad ammirarla si rimane stupiti grazie alla presenza di numerosi dettagli e decorazioni. Sono infatti presenti statue, cariatidi, elementi zoomorfi, putti, festoni che tutti insieme creano un’atmosfera unica nel suo genere.

Il tetto inoltre, carenato ai lati e a cupola nella parte centrale, aveva la funzione rappresentare la classe sociale altolocata alla quale l’edificio era destinato. Anche se è un edificio costruito più di un secolo fa è ancora la testimonianza di un rinnovamento architettonico che, in questo caso, da una parte rispetta la tradizione accademica e dall’altro la ribalta.

Gli ospiti

Tra gli ospiti più celebri che hanno frequentato le stanze del Grand Hotel vi sono la regina Margherita di Savoia che vi fece visita nel luglio del 1905. La regina Elena con i figli principe Umberto e la principessa Maria che vi soggiornò per le vacanze nell’agosto 1929. Ci fu anche il compositore Pietro Mascagni, il generale Luigi Cadorna, i Premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, alcuni membre della famiglia dello zar di Russia, diplomatici e familiari di Re Faruk d’Egitto, il regista italiano Federico Fellini e Giulietta Masina, Ugo Tognazzi e Ornella Muti. Molti altri entrarono a far parte della storia di questo Hotel e tutti i loro nomi sono ancora oggi conservati all’interno del Libro degli Ospiti oggi custodito dalla biblioteca della città.

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La fine dello splendore

Il successo del Grand Hotel durò più di mezzo secolo ma nel 1979 dovette rassegnarsi e chiudere i battenti. Il motivo principale fu l’alto costo di ristrutturazione della struttura che doveva necessariamente seguire i nuovi standard. Gli alberghi di prima categoria negli anni ’70 erano infatti provvisti di nuove comodità e tecnologie che il Grand Hotel non possedeva. L’edificio è ancora oggi abbandonato in attesa che qualche investitore privato decida di prendere in carico il progetto di risanare questa parte di storia d’Italia e della città di San Pellegrino Terme.