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Scandalo FB, come sapere se i propri dati sono stati condivisi

Facebook, dati condivisi

Dopo lo scandalo Facebook, molti utenti italiani si chiedono se i loro dati siano stati condivisi o meno da Cambridge Analytica.

Secondo le stime più recenti, sarebbero 87 milioni gli utenti spiati da Cambridge Analytica, dei quali 214mila account italiani. Facebook ha promesso condizioni d’uso più chiare e norme più rigide sulla condivisione dei dati degli utenti, ma resta il pericolo che le informazioni dei vostri account siano state condivise e utilizzate per scopi ignoti.

Facebook e le condivisioni di dati

Per rispondere a questa domanda, Facebook ha creato uno strumento molto utile per capire se i vostri dati sono stati condivisi per scopi particolari. Vi basta effettuare l’accesso al sito di Facebook e andare senza ulteriori indugi alla pagina “Come posso sapere se le mie informazioni sono state condivise con Cambridge Analytica?”. Qui comparirà fortunatamente alla maggior parte degli utenti questo messaggio: “In base alle nostre informazioni, né tu né i tuoi amici avete effettuato l’accesso a “This Is Your Digital Life“. Di conseguenza, non ci risulta che le tue informazioni di Facebook siano state condivise con Cambridge Analytica tramite “This Is Your Digital Life”. Quest’ultima è per l’appunto l’applicazione dalla quale è scoppiato lo scandalo sulla privacy. Nel caso vi compaia un messaggio diverso da quello appena riportato, purtroppo i vostri dati potrebbero essere stati condivisi. Facebook ha annunciato intanto che ricompenserà chi segnalerà l’uso improprio dei dati da parte degli sviluppatori dell’applicazione; questo, all’interno del programma “Data Abuse Bounty”, ispirato a sua volta a “Bug Bounty”, programma usato dal social per trovare le falle di sicurezza informatica dei suoi servizi.

I casi nel mondo

Poco prima della testimonianza di Zuckerberg di fronte alla Commissione dell’Energia e del Commercio statunitense per parlare di “uso aziendale e protezione dei dati degli utenti”, sono stati rilasciati i dati relativi ai furti compiuti da Cambridge Analytica. Secondo i numeri, sono state 87 milioni le persone alle quali sono stati condivisi i dati dai propri account. Di questi, poco meno di 71 milioni di utenti sono statunitensi, pari all’81% del totale. Il grosso delle operazioni è stato condotto quindi sul territorio nordamericano, ma si contano milioni di condivisioni anche in altri Paesi, più vicini a noi. Nelle Filippine sono stati condivisi i dati di 1,175 milioni di utenti; in l’Indonesia, 1,096 milioni di utenti; nel Regno Unito 1,079 milioni di utenti. L’Italia è stata, si potrebbe dire, poco colpita nel complesso, visto che sono stati manovrati i dati di, “soltanto”, 214.134 utenti.