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Scholz accusa l'Iran di essere dietro agli attacchi di Hamas: il discorso a Berlino

Scholz Olaf

Il cancelliere tedesco esprime massimo sostegno da parte della Germania nei confronti di Israele: ampio il dissenso nei confronti del presidente dell'Autorità nazionale palestinese

Per Olaf Scholz l’evidenza non ha bisogno di prove. Il cancelliere tedesco accusa l’Iran di essere dietro all’attacco di Hamas su Istraele. «Finora non abbiamo prove tangibili che l’Iran abbia dato un sostegno concreto e operativo a questo vile attacco di Hamas, ma è chiaro a tutti noi che, senza il sostegno iraniano, negli ultimi anni Hamas non sarebbe stato in grado di compiere questi attacchi senza precedenti in territorio israeliano», afferma durante la dichiarazione di governo al Parlamento tedesco.
   

L’accusa al silenzio dell’Autorità autonoma palestinese

«Dov’è la chiara condanna della violenza terroristica da parte dell’Autorità autonoma (palestinese, ndr) e del suo presidente, Mahmoud Abbas?», si interroga Scholz, accusando la Palestina di un «vergognoso silenzio». «Abbiamo messo sotto esame tutta la nostra cooperazione allo sviluppo coi territori palestinesi», aggiunge confermando le dichiarazioni di una ministra del suo esecutivo. Sulla notizia di bandire Hamas in Germania, il cancelliere spiega la decisione citando la manifestazione indetta sabato 7 ottobre dal gruppo propalestinese Samidoun: «Un’associazione del genere, i cui componenti festeggiano in strada i più brutali atti di terrore, sarà vietata in Germania. La nostra legge sulle associazioni è una spada affilata e noi, in quanto Stato forte e di diritto, la useremo in questo caso».

L’Olocausto e il dovere di ricordare

Nella dichiarazione di governo al Bundestag, Olaf Scholz tocca una responsabilità storico da cui la Germania non può e non deve sottrarsi: «La nostra storia, la nostra responsabilità derivante dall’Olocausto, ci impone il dovere perenne di difendere l’esistenza e la sicurezza dello Stato di Israele. […] In questo momento c’è un solo posto per la Germania: quello saldamente al fianco di Israele, la cui sicurezza diventa ragion di Stato della Germania», conclude senza lasciare margine a un’evidenza che margine non ha. A detta sua, almeno.