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Francia, diminuiscono gli scontri: ancora 70 fermi nella notte

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Dopo cinque giorni di terrore, gli scontri in Francia sembrano iniziare a diminuire: ma nella notte ci sono stati ancora 70 fermi

L’uccisone a sangue freddo di Nahel M. da parte di un poliziotto che ha esploso un colpo di pistola verso di lui a Nanterre (Parigi), ha scatenato le proteste in tutta la Francia. Sei giorni di scontri e violenza per le strade: la situazione non è ancora tornata sotto controllo, ma le proteste sembrano essere in diminuzione.

Scontri in Francia, diminuiscono le proteste: pi di 70 fermi nella notte

Il ministero degli Interni francese ha fatto sapere che nella notte tra il 2 e il 3 Luglio sono stati 78 i fermi tra i comuni del Paese. Un numero ancora consistente, ma di molto inferiore ai due giorni precedenti, segno che le proteste in Francia si stanno affievolendo. Nonostante questo, non sono mancati i momenti di tensione. Per esempio, a Neully-sur-Marne, a est di Parigi, alcuni gruppi di giovani sono stati dispersi dalla polizia con gas lacrimogeni. Nottata più tranquilla a Lione, dove comunque si registrano gli incendi di una decina di automobili.

Cosa c’è dietro alle proteste in Francia

Dietro allo scoppio delle feroci proteste di questi giorni, ci sarebbero, oltre al casus belli dell’uccisione di Nahel, le condizioni economico-sociali delle persone residenti nelle banlieue francesi. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica, l’8% della popolazione in Francia vive in uno di questi quartieri e il percepito è che le persone non siano trattate nello stesso modo rispetto a chi vive nei quartieri residenziali. Secondo una stima, una persona francese di pelle nera ha 20 volte più proabilità di essere fermato dalla polizia.