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Sgarbi fa eco a Sangiuliano: “Anche Canova era di destra?”

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Il critico d’arte Vittorio Sgarbi riprende la provocazione del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano su Dante e rilancia con Canova.

A pochi giorni dalle dichiarazioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha dichiarato di aver individuato in Dante il padre del pensiero di destra, Vittorio Sgarbi riprende le parole dell’ex direttore del Tg 3 e rilancia con Canova.

Sgarbi fa eco a Sangiuliano: “Anche Canova era di destra?”

Presso gli IBM Studios di Milano, Vittorio Sgarbi ha tenuto la sua lecture in occasione dell’edizione 2023 de La Ripartenza, l’evento ideato da Nicola Porro. Dopo le due lezioni del 2020 e del 2021 dedicate a Raffaello e a Caravaggio, nel 2023 è stato il turno di Antonio Canova. Il titolo della lectura è Canova e l’energia delle sue opere. “Le celebrazioni in vita e quelle in morte cadono nei centenari. Abbiamo vissuto il centenario di Raffaello, quello di Leonardo, avremo il centenario del Perugino, della Duse. Tra questi morti, nel 1822, è morto anche Canova. Abbiamo costituito un comitato che io presiedo per celebrarlo”, ha detto il critico d’arte.

Il sottosegretario alla Cultura aveva anticipato il contenuto del suo intervento alcuni giorni fa, facendo eco alle parole del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, secondo il quale Dante Alighieri avrebbe visto come il padre del pensiero di destra. A questo proposito, Sgarbi aveva commentato: “Che senso ha, dopo l’indicazione del ministro, giudicare gli artisti, i pittori e i poeti con le categorie politiche del nostro tempo?”. E aveva aggiunto: “Canova era di destra o di sinistra?”.

Un tema difficile

All’interrogativo il critico d’arte ha risposto sul palco de La Ripartenza. “Se Dante è di destra e Porro è di sinistra, perché non può esserlo Canova?”, ha ironizzato. “Il tema è difficile: quella di Sangiuliano risulta una provocazione, magari riuscita”, ha aggiunto.

Durante l’evento, inoltre, Sgarbi ha precisato: “Il tema del posizionamento politico di Dante non può essere, se non su un piano didascalico, proposto nelle misure delle competizioni che hanno senso nella democrazia. Da questo punto di vista potremmo chiarire sul piano dialettico e di intuizione e provocazione l’affermazione di Sangiuliano. Apparentemente infatti Canova è un conservatore, che è parola più complessa e singolare. Nel mondo politico riguarda una contrapposizione con chi invece è progressista, campo limitato e parziale. Nel mondo della cultura, invece, ha una pienezza semantica. Canova si può guardare proiettato verso il futuro, ma lo si può anche immaginare proiettato verso il passato”.