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Siria, alleanza USA e Francia: prime crepe nell'alleanza

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Emmanuel Macron ha affermato di aver convinto Donald Trump a restare a lungo in Siria, ma dagli USA giunge la smentita.

Quando si è alleati, bisogna mettersi d’accordo e stare ai patti. Sembra proprio non essere successo tra Francia e Stati Uniti sulla situazione in Siria. Il premier francese Emmanuel Macron ha fatto delle dichiarazioni in cui afferma di aver convinto l’inquilino della Casa Bianca Donald Trump a restare a lungo in Siria. Ma il portavoce del presidente USA non ha per niente confermato ciò. Anzi, da Washington viene comunicato che Donald Trump non intende mutare il suo impegno militare, e vi è l’intenzione di rimpatriare il prima possibile le truppe americane impegnate.

Siria Macron

Sembra quasi un botta e risposta quello avvenuto a distanza tra il premier francese Emmanuel Macron e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il primo ha fatto dichiarazioni sul raid effettuato in Siria. Emmanuel Macron ha affermato la legittimità dell’operazione e la sua buona riuscita. Ha dichiarato: “L’operazione è riuscita sul piano militare, i missili hanno raggiunto gli obiettivi, è stata distrutta la loro capacità di produrre armi chimiche. E da parte loro non c’è stata nessuna vittima”.

Il premier ha affermato che 3 siti di produzione e trattamento di armi chimiche, identificati da mesi, sono stati colpiti: “Un sito è stato colpito da noi con gli americani e i britannici, il secondo soltanto dagli americani, il terzo solo dai francesi”. Inoltre, Emmanul Macron ha affermato di aver convinto il presidente Donald Trump a rimanere a lungo in Siria.
Ma dagli Stati Uniti non traspare esattamente questo riguardo all’impegno in Siria. Nel giro di poche ore, Donald Trump ha fatto smentire dal suo portavoce quanto affermato da Emmanuel Macron.

Risposta USA

Sarah Sanders, portavoce della Casa Bianca, ha affermato: “La missione Usa non è cambiata, il presidente ha chiarito di volere che le forze militari tornino a casa al più presto. Siamo determinati a schiacciare completamente l’Isis e creare le condizioni che prevengano un suo ritorno. Inoltre ci aspettiamo che i nostri alleati e partner nella regione si assumano maggiori responsabilità economiche e finanziarie per rendere sicura quell’area”. È palese che ci sia un disaccordo tra i due alleati, una crepa che andrebbe riparata.

James Comey

Contemporaneamente, sono giunte critiche al presidente Donald Trump da parte di James Comey, ex capo dell’Fbi, licenziato nello scorso maggio. James Comey, che parla in televisione per la prima volta da allora, ha detto parole molto pesanti. Secondo l’ex capo Fbi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è moralmente inadeguato per svolgere questo importante e delicato compito. Inoltre, sarebbe un pericolo per gli stessi Stati Uniti, in quanto non ne incarnerebbe i valori i valori fondanti, e anche perché è ricattabile da parte della Russia.

Papa Francesco

Sulla situazione in Siria, si è anche espresso Papa Francesco. Il vescovo di Roma ha affermato di essere molto preoccupato per l’attuale situazione mondiale, in cui, nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale, si fatica a concordare un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo.