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Sondaggi politici: chi vincerebbe le elezioni se si andasse a votare oggi?

Salvini, Conte, Meloni e Letta

I sondaggi politici rivelano le intenzioni di voto degli italiani. Vedendo le percentuali, chi potrebbe vincere le elezioni?

Molti urlano a gran voce: “Elezioni subito” nel caso in cui dovesse cadere il governo Draghi, ma quale partito potrebbe realmente vincere le elezioni? Vediamo cosa dicono i sondaggi politici sulle intenzioni di voto degli italiani.

Sondaggi politici: Sondaggi politici: chi vincerebbe le elezioni se si andasse a votare oggi?

La pole position è sempre di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia (FdI), con il 22,4%. Segue Enrico Letta, leader del Partito Democratico (PD), con il 21,7%. Ma ci sono delle novità per i due partiti. Se da gennaio i sondaggi li vedevano in forte crescita, nelle ultime due settimane hanno perso rispettivamente uno 0,5% e uno 0,2%. La Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle (M5S) di Giuseppe Conte non sono messi bene. La Lega ha perso uno 0,2% e ora è al 14,6% nelle intenzioni di voto degli italiani. La situazione paradossale è invece quella del M5S. Giuseppe Conte, responsabile di questa crisi di governo e dell’uscita di Luigi Di Maio dal partito, ha visto un aumento della intenzioni di voto dello 0,6%. Sebbene sia l’unico dei principali partiti ad aver registrato un aumento negli ultimi quindi giorni, è comunque all’11,2% e non riesce a superare la Lega. Il M5S deve fare anche attenzione a Forza Italia (FI). Il partito di Silvio Berlusconi ha visto un aumento dell’1,1%, raggiungendo così l’8,8%. Se il trend dovesse essere questo c’è un’alta probabilità che FI possa superare il M5S.

In caso di ballottaggio saranno fondamentali i “partiti minori”

Osservando i dati raccolti da Supermedia di Agi e Youtrend, è logico pensare che nessuno di questi partiti potrebbe vincere le elezioni al primo turno, in quando la differenza tra i primi due partiti (FdI e PD) è davvero poco. A questo punto si andrebbe al ballottaggio in caso di elezioni, dove le alleanze e i giochi politici sono fondamentali. Il centrodestra ha due partiti nella top 3 delle intenzioni di voto e questo dato non va sottovalutato. Il M5S è diventato decisamente borderline e non è detto che il PD possa confermare la sua alleanza con i pentastellati per la prossima legislatura. Saranno sicuramente decisivi i cosiddetti “partiti minori” che rappresentano l’ago della bilancia soprattutto per la sinistra dato che partiti come Azione/+Europa stanno crescendo sempre di più. Poi c’è il nodo Luigi Di Maio, Insieme per il futuro (Ipf), che potrebbe contare su una buona parte degli ex elettori del M5S e fedeli alla sua linea. Personaggi politici come Di Maio e Conte hanno dimostrato di non essere troppo schierati quando si trattava di scegliere al ballottaggio, basti pensare all’alleanza prima con la Lega e poi con il PD. Arrivati a questo punto non si possono escludere colpi di scena. Fatto sta che dalle elezioni 2023 (o 2022?) non si può ancora definire con certezza chi ne uscirà vincitore.