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Speranza: "A fine luglio l'Italia potrebbe essere fuori dallo stato di emergenza"

Speranza stato emergenza

Se ci saranno i presupposti a luglio l'Italia potrebbe uscire dallo stato di emergenza: lo ha dichiarato il ministro Speranza.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che a fine luglio l’Italia potrebbe essere fuori dallo stato di emergenza, cosa che consentirebbe anche di “dare un segnale positivo per il paese“. Con i dati che arriveranno venerdì 18 giugno, ha aggiunto, il 99% dei cittadini dovrebbe essere in zona bianca. Il suo invito rimane comunque sempre quello alla prudenza e alla gradualità, punto su cui “c’è un’ampia condivisione anche tra i cittadini“.

Speranza sullo stato di emergenza

Intervistato da La Stampa, l’esponente del governo ha rilevato come nella seconda settimana di giugno i laboratori abbiano rilevato 11 mila nuovi casi, cifra che prima si contava in un giorno, e i ricoveri in terapia intensiva siano un sesto rispetto a poche settimane fa. Se il trend dovesse confermarsi anche nel prossimo periodo e l’introduzione delle zone bianche, unito al rispetto delle norme e all’accelerazione della campagna vaccinale, non dovesse avere conseguenze particolari sulla curva, ad agosto l’Italia potrebbe ufficialmente essere fuori dall’emergenza.

Una decisione in questo senso non è ancora stata presa: ci sarà una valutazione più avanti perché 45 giorni durante una pandemia sono un tempo notevole per poter fare previsioni. “Ma sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza. Se così fosse dovremo individuare la strada normativa per prolungare l’attività del Comitato tecnico-scientifico e della struttura del commissario Figliuolo“.

Speranza sullo stato di emergenza: il caso AstraZeneca

Speranza si è espresso anche sulla questione AstraZeneca. Come in tutti i principali paesi europei e del mondo, ha sottolineato, l’Italia ha mutato le indicazioni seguendo il parere delle agenzie regolatorie, del Comitato tecnico-scientifico e degli esperti. Col passare delle settimane, le evidenze scientifiche hanno infatti fatto consolidare nuove posizioni, cosa che del resto era già accaduta con le mascherine. Inizialmente l’Oms aveva infatti detto che andavano usate soltanto da chi era malato e dagli operatori sanitari. Il ministro ha sottolineato che il vaccino rimane “lo strumento essenziale per aprire una fase diversa“.

Quanto al cosiddetto mix vaccinale, ovvero alla somministrazione del richiamo di un siero differente da quello utilizzato per la prima dose, ha spiegato che è una pratica già attiva da due mesi in Germania e da tempo in Francia e Spagna. “Una procedura che ha dato buoni risultati” e che pertanto non deve preoccupare.