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Maradona dice no all'Argentina: è piena di traditori

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L'ex campione Diego Armando Maradona si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni al veleno. "Non tornerei all'Argentina, è piena di traditori".

Il Pibe del Oro, Diego Armando Maradona, in un intervista ha detto chiaramente che non tornerebbe mai ad allenare la Seleccìon. “E’ piena di traditori a cui sputerei in faccia”. Poi il consiglio a Lionel Messi: “non tornare in nazionale”

Maradona: le parole al veleno

Non le ha mandate a dire Diego Armando Maradona in un’intervista a Infobae in cui ha parlato della situazione della nazionale argentina. Per prima cosa il Pibe de Oro ha definito il Dt ad interim, Lionel Scaloni, come una persona “buona solo a dirigere il traffico”. Ma è alla domanda su un suo possibile
ritorno sulla panchina della Seleccìon che ha dato il meglio di sé danno molte colpe al nuovo presidente della Federazione Tapia: “Volevamo una federazione nuova e abbiamo eletto Tapia. E’ anche colpa mia. All’epoca ha chiesto il mio appoggio e io gli ho detto sì. Ha promesso un sacco di cose ma non ha fatto nulla. Non mi ha nemmeno chiamato e questa è la cosa che mi fa arrabbiare di più. E’ un tradimento, e io ai traditori sputo in faccia”.

Inaspettatamente El Diez ha poi avuto da dire anche su Carlos Tevez, suo storico pupillo, accusato di essere troppo vicino al presidente della Repubblica Macri: “Tevez sta accanto a Macri e per questo non potrà mai essere un uomo del popolo, in nessuna maniera. Glielo dico in faccia perché è un amico: ha accanto un ladrone”.

Un ultimo commento viene riservato a Javier Mascherano considerato uno dei leader dell’Argentina: “Mi sono sbagliato su Mascherano, ero convinto che fosse un leader. Oggi devo dire che non è nulla di ciò che credevo. L’errore è stato mio, non suo”.

Il consiglio a Messi

Attualmente, Diego Armando allena una squadra della seconda divisione messicana, i Dorados de Sinaloa. All’ex campione è stato chiesto un parere sul gruppo che attualmente compone la nazionale argentina: “E’ difficile dire che Messi è colpevole. Se i compagni di squadra lo volesse davvero dovrebbero difenderlo, non rimanere zitti. E’ questo il motivo per cui gli sto dicendo di non tornare e non prendersi tutte le colpe. Lo rimpiangeremo, perché non c’è nessun altro come lui. Come cade Messi, cade tutta la Federazione”.