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Michael Schumacher: "Così vive a 5 anni dall'incidente"

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Il tabloid tedesco Bild parla delle condizioni di vita del sette volte campione di F1: "Team di 10 riabilitatori, non è più in pericolo di vita".

A 5 anni dall’incidente sugli sci di Michael Schumacher, e a pochi giorni dal suo 50esimo compleanno, raccogliamo qualche indiscrezione di varie testate giornalistiche e persone vicine al pluricampione di Formula 1, per farci un’idea delle sue attuali condizioni di salute.

Michael Schumacher: la riabilitazione

Il vecchio ufficio di Schumacher, in Svizzera, si sarebbe trasformato in una fornitissima stanza d’ospedale. Niente sarebbe rimasto intentato per la sua riabilitazione, a 5 anni dal 29 dicembre 2013, giorno del terribile incidente sciistico in cui il sette volte campione del mondo è incappato.

Secondo quanto riportato dal tabloid tedesco Bild, l’ex pilota tedesco disporrebbe di un’equipe di dieci riabilitatori fisici, tra infermieri, fisioterapisti e accompagnatori, che aiuterebbero la famiglia Schumacher nell’assistenza di Michael. Tra le altre cose, nella speranza di un risveglio cerebrale di Michael, gli verrebbe perfino fatto ascoltare il rombo del suo vecchio motore Ferrari.

“Non più in pericolo di vita”

Se è vero che Michael Schumacher non sarebbe più in pericolo di vita, alla domanda sulle attuali condizioni del tedesco, Bild sostiene che non ci sia una risposta semplice. “C’è una ragione per cui Schumacher dall’incidente di cinque anni fa non è più potuto apparire in pubblico”. Questa dichiarazione, seppur alquanto misteriosa, lascia intendere le condizioni fisiche compromesse di Michael.

“Danni cerebrali non riparabili”

Il quotidiano aggiunge l’opinione di un neurobiologo, Tobias Bonhoffer, il quale afferma che “la rottura del tessuto nervoso nel cervello o del midollo spinale non sono riparabili. Questa è la differenza con tutti gli altri tessuti umani”; nello specifico, “nel caso di un serio danneggiamento del cervello, come quello che apparentemente è accaduto a Schumacher, non ci sono sufficienti cellule nervose a disposizione che possano svolgere il lavoro delle altre“. Il neurobiologo continua esprimendo la sua ammirazione per il modo in cui la moglie di Schumi, Corinna, abbia gestito la responsabilità della difficile situazione.

La manager: “Voleva una vita normale”

Stando a una dichiarazione di Sabine Kehm, la manager di Schumacher, questi le avrebbe comunicato la sua intenzione di sparire dalle scene, una volta ritiratosi dal mondo della Formula 1. “Già quando viveva in Svizzera, era chiaramente una persona riservata”. E ha aggiunto: “Una volta, in una nostra lunga discussione, [Michael] mi ha detto: non c’è bisogno che tu mi chiami l’anno prossimo. Sparisco“. La manager sostiene che questo fosse “uno dei suoi desideri più grandi, di riuscire a condurre una vita normale, un giorno, ed è per questo che non lascio trasparire nulla ai media, come lui desiderava”.

Jean Todt: “Vorrei situazione diversa”

Jean Todt, l’ex team principal della Ferrari, ha raccontato al Times di come vada in visita alla famiglia ogni mese. “Amo Michael. Vedo la sua famiglia. Vorrei che la situazione fosse diversa“.

Quest’anno, il giornale francese Paris Match ha riportato delle dichiarazioni di “parenti stretti” di Michael, sulle sue condizioni di salute. Una di queste diceva così: “Quando lo metti sulla sua sedia a rotelle affacciato su un lago circondato dai monti, Michael a volte piange“.

E in un post pubblicato su Instagram dalla figlia di 20 anni, Gina-Maria, dice: “C’è una sola felicità in questa vita, ed è amare ed essere amati. #keepfighting.” Al contrario, la moglie Corinna e il figlio Mick, 18enne, che si prepara a correre nel campionato GP2 al volante della scuderia italiana Prema Racing, hanno raramente parlato delle sue condizioni.