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Strage di Erba, pg su Mario Frigerio: "Vittima di falsa memoria"

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Il pg di Milano chiede la riapertura del processo della strage di Erba, dichiarando inattendibile la memoria di Mario Frigerio

Il pg di Brescia chiede la riapertura del processo sulla strage di Erba, alla luce di nuovi elementi che potrebbero compromettere la testimonianza di Mario Frigerio: “Olindo vittima della sua falsa memoria”.

Strage di Erba, pg chiede riapertura processo: “Mario Frigerio non ha riconosciuto Olindo”

Sorgono nuovi elementi giudiziari sulla strage di Erba: il pg di Milano, infatti, avrebbe richiesto tramite documento ufficiale la riapertura del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, puntando il dito contro la fallacia della memoria di Mario Frigerio, unico sopravvisuto della strage, nonché testimone chiave.

Nel documento pubblicato dall’Adnkronos, infatti il procuratore della Corte d’Appello di Milano chiede alla Procura di Brescia di “esaminare i 57 consulenti tecnici che hanno redatto le consulenze tecniche sulle modalità, le tecnologie, gli accertamenti da loro effettuati e sui risultati cui sono giunti“.

Da subito- continua il procuratore-si erano riscontrati molti elementi, che avrebbero potuto essere presi in considerazione dai giudici, in merito alla Strage di Erba. Tali elementi avrebbero potuto giudicare inattendibile la prova del ‘riconoscimento’, dubbia la prova della ‘macchia di sangue’ e indurre, con modalità che possiamo definire ‘poco ortodosse’, le ‘confessioni‘”.

Confessioni estorte

Nello specifico Cuno Tarfusser sottolinea come le prove maturate a carico degli imputati non siano sufficienti a condannarli.

La richiesta di revisione è legata a due ipotesi: la prima relativa alla scoperta di nuove prove successivamente alla condanna dell’imputato tale da dimostrare la loro innocenza e la seconda ipotesi legata alla dimostrazione che la condanna venne pronunciata in conseguenza di falsità in atti o in giudizio.

In questa vicenda quindi gioca un ruolo chiave la testimonianza di Mario Frigerio, unico superstite che nella strage di Erba ha perso al moglie Valeria Cherubini, deceduto nel 2014 in seguito a una malattia terminale.

Proprio a causa di questa malattia, per il procuratore la testimonianza di Frigerio non sarebbe attendibile da anni: “Il peggioramento della condizione psichica e i deficit cognitivi manifestati da Mario Frigerio nel corso della degenza ospedaliera, le errate tecniche di intervista investigativa dense di numerosissime suggestioni su di lui attuate e la palese violazione di precise e note leggi scientifiche in materia di memoria e di riconoscimento di volti dimostrano in modo incontrovertibile che la memoria riguardante Olindo Romano quale suo aggressore è una falsa memoria e che Mario Frigerio era soggetto inidoneo a rendere valida testimonianza circa i fatti avvenuti la sera dell’11 dicembre 2006“.