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Striscia la Notizia: Mingo a processo per falsi servizi venduti alla trasmissione

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Secondo l'accusa, Mingo avrebbe truffato Mediaset facendosi pagare dieci servizi con temi inventati per Striscia la Notizia

La gup di Bari Annachiara Mastrorilli ha rinviato a giudizio Domenico De Pasquale, in arte Mingo, insieme alla moglie di quest’ultimo, Corinna Martino. La consorte di Mingo era amministratrice unica della Mec Produzioni srl, di cui il marito era socio. I reati imputati alla coppia sono truffa, simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione.

Stando all’ipotesi accusatoria, Mingo, ex inviato di Striscia la notizia, avrebbe truffato Mediaset la complicità di sua moglie. Il giornalista si sarebbe fatto pagare dieci servizi relativi a casi inventati e spacciati per veri. In aggiusta si sarebbe anche fatto rimborsare i costi non dovuti per figuranti e attori. “Siamo certi che le ipotesi accusatorie saranno smentite nel corso del dibattimento”. Questo è stato il commento affidato dai due imputati a una nota del loro avvocato, Francesco Maria Colonna Venisti.

Mingo: le due truffe ai danni di Mediaset

L’importo delle due truffe ipotizzate dalla magistratura di Bari ammonta a oltre 170 mila euro. Nel procedimento a carico di Mingo e della moglie, Mediaset si è costituita parte civile. La prima presunta truffa, quantificata in 21 mila euro è relativa al periodo compreso fra dicembre 2012 e dicembre 2013. Essa riguarda dieci servizi “risultati artefatti, simulando fatti, personaggi, circostanze e condizioni, frutto della fantasia degli indagati”, secondo la pm Isabella Ginefra.

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Dal falso avvocato al falso agente interinale, dalla maga sudamericana in grado di guarire malattie in cambio di denaro al falso assicuratore. E ancora: dal falso medico al falso manager che assumeva giovani in cambio di prestazioni sessuali. Secondo la Procura di Bari si sarebbe trattato di attori ingaggiati allo scopo di simulare eventi, e in alcuni casi persino percosse, a danno di Mingo e della troupe. La seconda truffa, dell’importo di 151 mila euro, è contestata solamente alla moglie di Mingo. Essa si riferisce a false prestazioni lavorative di figuranti e attori rimborsate da Mediaset.

Dopo l’udienza preliminare la giudice ha prosciolto un’altra imputata, ovvero la segretaria della società Mec. Anche lei è stata accusata di favoreggiamento. Il processo nei confronti di Mingo e di sua moglie comincerà il 3 aprile 2018 di fronte al tribunale monocratico di Bari.

Mingo di Striscia la Notizia: i casi inventati e spacciati per veri

“Saranno contrastate efficacemente le notizie diffuse nel corso di questi mesi”. Questo si legge nella nota di Mingo e della signora Martino. Che continua: “Non sono riuscite a infangare la reputazione di un professionista le cui qualità ultraventennali, non solo artistiche, non sono state mai discusse. Un professionista che continua a trovare apprezzamento e stima in Italia e all’estero. La fase delle indagini preliminari, e l’udienza preliminare stessa, non possono essere valutate con presunzione di colpevolezza e fungere così da gogna mediatica. Nel corso dell’udienza preliminare, attraverso la produzione di una copiosa memoria difensiva, documentata, e di una lunga discussione, sono state prospettate ricostruzioni diverse da quelle effettuate dalla pubblica accusa. Che troveranno il loro riscontro nel corso del dibattimento”. Il confronto in aula, sempre secondo la nota, permetterà di citare tutti coloro che potranno attestare la correttezza dei comportamenti e delle persone coinvolte.