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Studente tossicodipendente uccide la fidanzata 18enne convinto che sia "un demone succhia-anime”

Emerald Wardle

Emerald Wardle, 18enne australiana, è stata uccisa dal fidanzato tossicodipendente, che era convinto che fosse "un demone succhia-anima".

Emerald Wardle, una ragazza australiana di soli 18 anni, è stata uccisa dal fidanzato tossicodipendente. Il giovane era convinto che lei fosse “un demone succhia-anima“. 

Studente tossicodipendente uccide la fidanzata 18enne convinto che sia “un demone succhia-anime”

Emerald Wardle, ragazza australiana di 18 anni, è stata strangolata a morte dal fidanzato tossicodipendente nella loro casa a Metford, in Australia. Un’amica di famiglia, Tania Simshauser, considerava Emerald come una figlia e ha diffuso una sua bellissima foto, scattata l’ultimo giorno in cui l’ha vista viva. Lo scatto è stato reso pubblico dalla madre della vittima, dopo la condanna del fidanzato arrivata il 6 ottobre. Jordan Brodie Miller, di 22 anni, dovrà scontare 11 anni di reclusione in carcere e altri 13 di libertà vigilata. Il giovane, dopo aver strangolato la fidanzata, era stato trovato dalla polizia in stato confusionale. “Se entrate nel bagno, lo trovate lì dentro, il demone. Aiutatemi!” ha detto agli agenti. In preda al delirio, aveva anche dichiarato di aver avuto “un’illuminazione spirituale dopo aver preso un acido” e che “il demone cercava di risucchiargli l’anima“. L’avvocato difensore Peter Krisenthal, durante il processo, ha sostenuto che il suo cliente soffriva di “schizofrenia cronica non diagnosticata“, aumentata dall’uso abituale di droghe. Il procuratore Lee Carr ha respinto questa tesi, sostenendo che la ragione dell’atto violento è dovuta agli effetti della droga. Secondo l’accusa, l’assassino era consapevole “che stava uccidendo un essere umano e non un demone che lo aveva maledetto“.

L’assassino faceva uso di droghe da quando aveva 14 anni

Miller era uno studente universitario al secondo anno e lavoratore part-time in una stazione di servizio. Faceva uso di droghe da quando aveva solo 14 anni e aveva sempre nascosto i suoi eccessi alle persone che aveva intorno. Secondo quanto valutato dagli inquirenti, non aveva mai sviluppato patologie psichiatriche in seguito alla tossicodipendenza. “Non era un demone, era mia figlia e l’amore assoluto della mia vita. Emmy è morta perché amava e si fidava di un mostro” ha dichiarato la madre della vittima.