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Studenti in classe con gli ombrelli a Sondrio: finestre aperte contro il contagio

Finestre aperte in classe

La foto di un ragazzo con l'ombrello aperto mentre si ripara dalla pioggia a causa delle finestre aperte in classe, diventa virale e apre un caso

A Sondrio, la foto di un ragazzo che si ripara con l’ombrello dalla pioggia è stata rilanciata da Scuola Zoo ed è diventata un piccolo caso. Burla o no, le finestre aperte in classe per ridurre il rischio di contagio sono state motivo di polemiche per tutto l’anno.

Finestre aperte in classe

La foto di uno studente dell’Istituto “Mattei” di Sondrio con l’ombrello aperto mentre protegge dalla pioggia il computer durante le lezioni è diventata virale dopo la sua pubblicazione sull’account Instagram di “Scuola Zoo”.

Come è noto infatti, per ridurre il rischio del contagio, il Comitato Tecnico Scientifico aveva a suo tempo raccomandato una buona aerazione di tutti i locali al chiuso mediante periodici e frequenti ricambi d’aria

Purtroppo in non pochi istituti scolastici ed universitari, si sono verificati molti casi di finestre aperte durante gran parte delle lezioni o comunque per lunghi periodi di tempo che, durante le temperature più rigide, hanno causato non pochi problemi agli studenti che dovevano seguire le lezioni.  E conseguenti lamentele dei genitori.

La stessa ex- ministra dell’Istruzione Azzolina aveva dovuto precisare che l’aerazione dei locali non significava di certo tenere le finestre aperte per tutta la lezione di turno.

Il post di Scuola Zoo

La questione sembra di nuovo tornata all’attenzione della cronaca dopo il post corredato di foto, pubblicato da Scuola Zoo:

A scuola con gli ombrelli aperti mentre si fa lezione. Accade anche questo. La segnalazione ci arriva da Sondrio, dove alcuni studenti si sono ingegnati per evitare di bagnarsi a causa della pioggia che entra dalla finestra. La necessità di areare i locali il più possibile per evitare la diffusione dei contagi è chiara, ma le normative del Miur specificano anche che non è necessario tenere per 5 ore consecutive le finestre aperte ma che bastano “frequenti e periodici cambi d’aria”. Insomma areare le classi sì, ma non importa stare al freddo e al gelo per 5 ore o tornare a casa bagnati se le temperature sono basse o fuori piove. Quanto di voi si sono trovati in situazioni simili?

I commenti ovviamente non si sono fatti attendere a dimostrazione di un problema che forse necessiterebbe di una maggiore definizione normativa (oltre che del buon senso), anche se la bella stagione in arrivo dovrebbe per il momento sopperire al problema.

Il commento del dirigente scolastico

Per quanto riguarda il caso specifico, al quotidiano La Repubblica il dirigente scolastico dell’Istituto ha definito le immagini  “una goliardata, una sorta di scherzo con cui gli studenti hanno voluto celebrare il primo giorno di scuola in presenza dopo il lungo periodo di Dad. Non ci sono situazioni conflittuali”. Lo stesso però ha ammesso che qualche mese prima, con le temperature più rigide, qualche problema si era verificato “Per questo avevo già chiarito in passato che le finestre vanno spalancate solo nei cambi d’ora”.