Il Sudan ripiomba nel pericolo e nel terrore di una guerra, il paese africano sta vivendo tensioni da tempo tra le forze governative e le controparti ma quanto avvenuto nella giornata di giovedì è stato davvero un messaggio preoccupante verso periodi di paura che i cittadini faticheranno a dimenticare.
Il rimpallo di responsabilità tra esercito e FSR
In questo ultimo periodo vi è un rimpallo di responsabilità tra l’esercito del Sudan che opera assieme alla Rete dei Medici Sudanesi nel combattere i continui attacchi operati dalle Forze di Supporto Rapido (FSR).
Difatti la colpa dell’ultimo Raid l’esercito la imputa alle FSR che hanno forze di fuoco di alto livello e puntano a portare sulla scena i civili che, come spesso accade nei conflitti, hanno pagato e pagheranno il prezzo più alto.
Attacco su un asilo nido, oltre 50 morti
L’attacco messo in atto nella giornata di venerdì 5 dicembre è stato operato dalle Forze di Supporto Rapido che, come riportato da The Social Post, hanno colpito un asilo nido con i droni.
Il risultato è una carneficina, con oltre 50 morti di cui 33 sono bambini. I soccorsi sono complicati e stanno proseguendo le indagini nell’area colpita.
Le comunità internazionali hanno nuovamente chiesto il cessato il fuoco immediato in un paese provato dal conflitto che ormai è di scena da tantissimi mesi ed ha già mietuto tantissime vittime.