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Terapie intensive, Riccio: "Se mancano i posti letto non curiamo più i No vax"

mario riccio

Se dovessero venire meno i posti letto nelle terapie intensive, secondo Riccio si dovrebbe dare precedenza a chi si è vaccinato. 

Il dieettore del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Casalmaggiore di Cremona Mario Riccio ha proposto di cambiare il codice etico dei ricoveri dando la precedenza per l’accesso alle terapie intensive non a chi “ha più probabilità di farcela” ma a chi si è vaccinato.

Riccio sulle terapie intensive

Intervistato da Repubblica, il medico ha definito paradossale il criterio oggi previsto dal codice perché “oggi muore di Covid solo chi vuole morir”. Molti dei pazienti che arrivano in ospedale, ha spiegato, sono giovani che hanno passato il primo anno di pandemia a negare il Covid e il secondo a rifiutare i vaccini. Accanto a loro c’è poi una parte di vaccinati con un’età molto avanzata e fattori di rischio importanti.

Dare la precedenza a chi ha più chance di farcela vuol dire mettere i no nax davanti ai vaccinati“, ha evidenziato. Ribadendo che chi arriva in terapia intensiva oggi è molto spesso perché lo ha voluto, non vaccinandosi, ha lanciato la proposta di cambiare il codice dando priorità a chi ha rispettato le regole. “Se una persona ha fatto scelte di altro tipo, dovremmo cercare di aiutare di più chi invece vorrebbe vivere“, ha ribadito.

Riccio sulle terapie intensive: “Siamo stanchi”

Riccio ha infine affermato che “anche noi medici siamo stanchi e non abbiamo voglia di usare il paternalismo e insistere come con i bambini“. Di Covid, a parte le persone molto fragili, a sua detta muore infatti chi decide di farlo senza ascoltare gli inviti che vengono fatti daun annoo a questa parte a proteggersi.