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Terrorismo, Piantedosi: "Abbiamo rimpatriato due jihadisti giunti via mare"

Piantedosi Matteo

Il ministro dell'Interno ammette di preferire gli arrivi via mare per la possibilità di intercettare in maniera più efficace soggetti pericolosi: lo scarto tra immigrazione irregolare e terrorismo

Immigrazione da una parte, terrorismo dall’altra. Due facce diverse della stessa medaglia. Ospite a Radio Rai Uno, Matteo Piantedosi riflette sulla gestione degli arrivi in Italia.

Rimpatriati due jihadisti giunti via mare

«Un conto è il contrasto all’immigrazione irregolare e un conto è i contrasto al terrorismo: l’arrivo via mare ci consente di intercettare in maniera più efficace, come è avvenuto, tutti i personaggi che si dovessero presentare in quella rotta. Quest’anno almeno in due casi abbiamo intercettato personaggi che non davano affidamento, per quali ci risultava traccia di fenomeni di contiguità con organizzazioni della radicalizzazione islamica nei Paesi di provenienza: sono stati arrestati e rimpatriati», ha dichiarato il ministro dell’Interno.

Quasi trecento obiettivi di massima sensibilità

In merito alla decisione di intensificare i controlli italiani ai confini con la Slovenia, il ministro dell’Interno ha commentato: «L’arrivo via mare ci consente di intercettare in maniera più efficace, come è avvenuto, quei personaggi che si dovessero presentare in quella rotta. Siamo organizzati negli hotspot di primo ingresso attraverso un incrocio di banche dati, ci sono controlli specifici», specificando le differenze tra l’Italia e la rotta balcanica. «Su un bacino di ventottomila obiettivi sensibili, 286 sono stati classificati di massima sensibilità e per questo hanno una vigilanza ventiquattro ore su ventiquattro con presidi fissi», conclude Piantedosi.