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Torino, madre denuncia il figlio: 'non smette di rapinare'

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A Torino una madre denuncia il figlio, con dolore e profonda tristezza.

La madre di Luigi Galantucci è esausta, non sopporta più di vivere nella speranza che le cose un giorno possano cambiare. Ha sperato fino ad oggi, ma dopo sedici assalti con pistole e coltelli a Torino, quando Luigi era agli arresti domiciliari, la mamma, che aveva garantito per lui, si rivolge ai carabinieri. Le rapine eseguite con l’aiuto di pistole o coltelli sono state commesse a Torino e a Venaria Reale, tra i mesi di febbraio e novembre di quest’anno, in banche, supermercati e centri scommesse.

Torino, registrate immagini

In seguito all’arresto avvenuto a Torino di Luigi Galantucci, 21 anni, e Angelo Furno’, 35 anni anche lui torinese, sono stati resi pubblici sulle piattaforme online alcuni video dei sedici assalti compiuti dal ragazzo ventunenne. In uno di essi, Luigi Galantucci appare incappucciato e, con foga, con in mano una pistola, cerca di frantumare una vetrina. Una foga che nemmeno la madre del ragazzo sa spiegare. Il dolore e lo shock colpiscono una madre torinese che non riconosce più il suo ‘bambino’. Ha così paura per lui, e per se stessa per aver garantito inutilmente per il figlio ai domiciliari, che si è sentita costretta a chiamare i carabinieri, informandoli della negligenza del giovane Luigi. Nonostante i domiciliari, continuava a compiere rapine, noncurante della gravità dei suoi gesti. Secondo gli inquirenti Luigi e Angelo Furnò sarebbero gli autori di 16 assalti armati. Lo sbigottimento e le lacrime della madre fanno da sfondo al tragico epilogo di Torino, che vede arrestato un giovane in preda a mostruosità più grandi di lui.

La forza di una madre

Aveva scelto di garantire per lui mentre si trovava agli arresti domiciliari, ma quando si è resa conto che il figlio Luigi usciva di casa per andare a commettere altri reati, ha scelto di denunciare suo figlio e di farlo arrestare dai carabinieri. L’amore di una mamma per il figlio è proteggerlo in tutto e per tutto, nella gioia e nel dolore, anche quando a pagarne le conseguenze è la madre stessa. Un sentimento biologico che spesso non vede in faccia la realtà, andando incontro a prosciutti sugli occhi e scarsa razionalità. In questo caso, però, il vero senso dell’amore, quello che crede che occorre correggere gli errori di un figlio, ha avuto la meglio.

Nelle mani della giustizia

Non è solo con i sorrisi e con la protezione che si cresce un’altra creatura. Sono il senso di responsabilità e il rispetto gli ingredienti base per una vita sana, e, anche se non necessariamente speciale, dignitosa e normale. Ma tali ingredienti, seppur somministrati, non sempre vengono digeriti nel giusto modo. Anche se una madre ci mette tutto l’impegno del mondo. La mamma di Luigi Galantucci ha dimostrato che amare qualcuno significa anche lasciarlo andare, nelle mani della giustizia. Forse era più facile per lei continuare a vedere il figlio tutti i giorni, ad aspettarlo per mangiare insieme e parlare del più e del meno. Ma non è solo questo l’amore, lei lo ha capito e lo ha accettato. E’ forse la cosa più difficile da fare quando si ama qualcuno, ma la figura materna dovrebbe essere un esempio di buon senso, e la madre di Luigi ha fatto la cosa giusta.