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Torino, uccise a martellate il padre malato e violento: condannato a 12 anni di carcere

L'imputato spiegò di aver reagito in un momento di black out mentale

L'imputato spiegò di aver reagito in un momento di black out mentale

Raffaele Sergi, l’uomo che nell’aprile del 2023 colpì a martellate il padre causandone la morte qualche mese dopo, è stato condannato a 12 anni di carcere.

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Torino: uccide il padre a martellate

L’aggressione era avvenuta il 29 aprile del 2023 nel cortile di casa a Torino: quel giorno, padre e figlio erano usciti di casa per comprare il giornale. Al rientro nell’abitazione, il 46enne colpì il padre 71enne con un martello. L’uomo poi aveva confessato agli agenti che lo avevano fermato vicino casa, quando aveva ancora i vestiti sporchi di sangue.

“Momento di black out mentale”

Raffaele Sergi aveva subito detto, una volta arrestato, di aver reagito perché esasperato e preoccupato per sua madre a causa di una malattia neurodegenerativa che aveva colpito il padre e che rendeva la gestione complicata. L’uomo aveva spiegato di aver agito in un momento di black out mentale e, oltre ad applicare le attenuanti generiche nella massima estensione, la Corte d’Assise ne ha riconosciuto lo stato di seminfermità al momento del fatto. “Ricordo solo di aver pensato a mia madre e di aver provato pietà” ha raccontato l’uomo.

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