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Truffa online a Padova: si finge reduce di guerra per farsi consegnare 100 mila euro e poi sparisce

Truffa online

Truffa online a danno di una residente a Padova: aveva prestato 100mila euro a un sedicente soldato americano con cui aveva una relazione virtuale.

Le relazioni sentimentali oggi possono essere vissute in forme molteplici: la distanza non è più un problema come una volta. La tecnologia in questo ci ha aiutato a superare le distanze fisiche. Ci ha permesso di avvicinare persone in parti del mondo che non avrebbero modo di potersi incontrare altrimenti. Una condizione usuale per molti, tra cui la protagonista di questa storia, una quarantenne di Padova. Ma bisogna saper distinguere tra verità e truffa. Specie quando online non pochi sono i casi di truffa online.

I protagonisti

La donna intratteneva da mesi una relazione virtuale con un soldato americano di stanza in una delle basi USA presenti nel Nord Italia. Lui si presentava come un reduce di guerra, un Marine che ha partecipato alle varie ondate che hanno negli scorsi anni investito il suolo dell’Afghanistan. Un uomo d’azione che era stato sulle montagne del centro Asia a combattere contro i Talebani e gli altri gruppi armati che infestano la regione. Un reduce.

La donna di Padova non resiste al fascino dell’uomo: iniziano uno scambio serrato di messaggi, di foto, di video e altro materiale telematico. Lei possiede una foto di lui in divisa: un ragazzo afroamericano, vagamente somigliante all’ex presidente USA. Nasce qualcosa e i due intrecciano una seria relazione sentimentale, anche se a distanza. Non importa se tra i due non c’è alcun contatto fisico dal vivo. Con lo scambio tra i due nasce un forte rapporto di fiducia e di intimità.

“Ti aiuto io”

Il legame stabilitosi tra i due è talmente forte che lui le confessa di soffrire di forti dolori. Racconta che sono gli strascichi delle ferite subite durante le operazioni di guerra. Le racconta dei dolori e dei flashback che lo tormentano. A completare l’opera, l’uomo le dice di dover subire delle costose operazioni chirurgiche.

Qui scatta qualcosa nella mente della quarantenne di Padova. Decide che sarà lei ad aiutarlo in questa sua battaglia. Così, in tre tranches, presta al reduce la bellezza di centomila euro. Glieli fa avere tramite il circuito dei MoneyTransfer probabilmente.

La truffa online

Ottenuti i soldi, il soldato, sparisce! Si dilegua come neve al sole. Alla donna non rimane altro che la foto in mano e un pugno di mosche. Capisce che qualcosa non va e fiuta l’inganno: va immediatamente a firmare una denuncia per truffa. Al momento di mostrare la foto che avrebbe dovuto identificare l’uomo, gli uomini della polizia danno un secondo brutale colpo alla donna: l’uomo nella foto è sì, un militare, ma non di oggi. La foto infatti ritraeva un giovane afroamericano che aveva militato nei Marine durante la guerra del Vietnam.

Una delusione ancora più violentemente per la donna di Padova. Amara verità!

I truffatori

Gli uomini del nucleo della polizia postale hanno però individuato il truffatore finto reduce, o meglio: i truffatori. Trattasi di un trio di cittadini nigeriani con domicilio a Modena. I tre sono truffatori seriali, già sotto inchiesta per altri casi simili di truffa online in Italia. Secondo una prima ricostruzione i tre facevano a turno nella chat con la quarantenne di Padova per irretirla e ottenere il denaro.

Un sistema di truffa efficace che mette sotto pressione dolcemente la vittima facendo leva sul senso di pietà umana. Leva esercitata da tre persone contro una. Non è facile resistervi.

Al momento non c’è traccia del denaro sottratto alla donna; motivo per cui la polizia postale continua le indagini. Probabilmente come accennato prima, il denaro viaggia sui circuiti del MoneyTransfer giungendo molto velocemente a destinazione, spesso collocata all’estero. Non è necessario possedere conti correnti bancari per usufruire del servizio.