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Ucraina, generale Bertolini: "Con basi Nato al confine russo si torna alla guerra fredda"

Bertolini

Secondo il generale Bertolini potrebbe esserci la volontà di un'escalation da parte della Nato, che sta valutando basi permanenti in Polonia e Romania.

Il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando operativo interforze (Coi) e della Folgore, in un’intervista a Fanpage.it, ha svelato che potrebbe esserci la volontà di un’escalation da parte della Nato, che sta valutando basi permanenti in Polonia, Romania e Paesi Baltici.

Ucraina, generale Bertolini: “Con basi Nato al confine russo si torna alla guerra fredda”

La Nato sta valutando la costruzione di basi permanenti di un esercito lungo il confine di Polonia, Romania e Paesi Baltici, per difendersi dalla Russia. La conferma è arrivata dal segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg. Una decisione che dovrebbe arrivare al vertice della Nato in programma a fine giugno a Madrid. Secondo il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando operativo interforze e della Folgore, intervistato da Fanpage.it, questo potrebbe essere l’inizio di una pericolosa escalation. “Si tratta di un ritorno alla logica della Guerra Fredda, quando la Germania era ripartita in diverse zone di occupazione. Si torna a una logica sicuramente non confortante e positiva per il futuro. Vuol dire che la Russia può raggiungere qualsiasi accordo con l’Ucraina, ma che l’Europa non si fida. Questa è una manifestazione di sfiducia notevole che va a distruggere i rapporti tra Europa occidentale e Russia. Difficile dire se fosse previsto” ha spiegato il generale.

L’organizzazione delle strutture permanenti, secondo Bertolini, dipende dalla decisione del Comando S.H.A.P.E della Nato, ma è presto ipotizzare una composizione. Il generale ha spiegato che si tratta di misure che sottolineano un’escalation della sfiducia, la volontà di non avere rapporti con la Russia. “Questo è un ritorno al passato molto preoccupante che ritarderà un’unificazione vera dell’Europa. Resteranno prospettive diverse da un Paese all’altro e si amplieranno nel futuro. Però questa volontà potrebbe anche avere un significato politico-strategico” ha spiegato. “Potrebbe essere indice di una soluzione frutto di negoziati, il segnale che all’orizzonte c’è la possibilità di un accordo con il completamento del controllo russo tra Crimea e Donbass. Questa misura potrebbe essere un modo di correre ai ripari” ha aggiunto il generale.

Ucraina, generale Bertolini: “Questa è una volonta di escalation”

L’Ucraina è stata armata dalla conquista della Crimea e dal conflitto del Donbass. Agli Usa poi si sono aggiunti anche i Paesi della Nato. Si tratta di un contributo indiretto che indica uno sbilanciamento della Nato da una parte, è chiaro. La Russia per ora non ha interesse a sottolineare questa tematica. Se la Nato rompesse gli indugi, l’escalation potrebbe essere incontrollata e deleteria per tutti. Certo quanto sta accadendo avrà effetti politici che potrebbero portare a un’escalation” ha spiegato il generale Bertolini, che ha spiegato che la Russia non vuole confinare con la Nato. “Se la Finlandia entrasse nella Nato, sicuramente ci sarebbe una reazione che però a questo punto sarebbe voluta dall’Organizzazione” ha aggiunto.

L’ex consigliere di Putin, Karaganov, ha dichiarato che l’Italia non potrebbe difendersi militarmente. Bertolini ha confermato il fatto che l’Italia non ha mai avuto una politica militare chiara e ha sempre dimostrato poca previdenza. “Il nostro Paese non ha assicurato alle forze armate risorse finanziarie e materiali. Sicuramente ora si rende necessario ripensare alla nostra politica di difesa” ha aggiunto.