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L’umanità del popolo dell’Ucraina passa dal messaggio del ministero della Difesa: “Mamma, ti aspettiamo a Kiev dove tuo figlio ti sarà riconsegnato”. I prigionieri di guerra russi non saranno più detenuti, né giustiziati, ma restituiti alle proprie famiglie.
La guerra in Ucraina passa anche dalla solidarietà: i prigionieri russi saranno riconsegnati alle madri
Una guerra che i popoli non volevano, la guerra di un solo uomo: Vladimir Putin. Dal primo giorno di occupazione russa, gli ucraini hanno dimostrato di essere estremamente pacifisiti utilizzando le armi solo per difendersi e invitando i soldati russi a tornare a casa. Il popolo ucraino non si è sentito invaso da un nemico, ma da un fratello. È questa la considerazione che l’Ucraina ha della Russia e per questo motivo gli ucraini non vogliono fare del male ai prigionieri russi, ma solo farli tornare a casa.
Il messaggio del ministero della Difesa
Lo slogan del ministero della Difesa recita: “Mamma, tuo figlio prigioniero ti sta aspettando. Noi ucraini, a differenza dei fascisti di Putin, non combattiamo con le madri e i loro figli prigionieri: ti aspettiamo a Kiev dove tuo figlio ti sarà riconsegnato”.
Le iniziative ucraine
Il messaggio lanciato dal ministero della Difesa non è fatto solo di belle parole, ma anche di istruzioni. Il ministero ha messo a disposizione delle famiglie russe le strade da percorrere per andare a riprendere i propri figli che sono stati catturati durante i combattimenti. Non è l’unica iniziativa intrapresa dall’Ucraina. Fin da subito, dal primo morto in battaglia, sono stati messi a disposizione della Russia dei siti internet necessari ad identificare morti, feriti e prigionieri.
Alcuni soldati russi sono stati ingannati da Vladimir Putin
La campagna mediatica portata avanti dalla Russia ha tradito i propri soldati, lasciando alcuni di essi in balia degli eventi. Struggenti sono i messaggi di un soldato russo morto al fronte. Le immagini della conversazione tra la vittima e la madre hanno fatto il giro di tutti i social network. A riportare l’ultimo scambio madre-figlio è stato anche l’ambasciatore ucraino all’Onu Sergiy Kyslytsya. Il soldato deceduto non si era reso nemmeno conto di essere entrato in guerra e come lui nemmeno il popolo russo sapeva di questa guerra. I genitori pensavano che il figlio stesse facendo un’esercitazione militare in Crimea.