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Unimpresa e la pressione fiscale reale per il 2023: “Pagheremo più tasse”

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti

Salirà al 49% e nel 2024 non scenderà sotto il 48 con il governo che dice 43,3, Unimpresa:“Pagheremo più tasse”

C’è un 49% tondo tondo che sembra smentire quanto spiegato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in forza al governo Meloni ed Unimpresa “smaschera” la pressione fiscale reale per il 2023: pagheremo più tasse e come. Lo rivela un’operazione Fact Checking sul DEF realizzata dal Centro studi dell’associazione. Il presupposto è che da un lato c’è l’esecutivo che presentando il Def, ha sottolineato le misure di intervento sul cuneo fiscale con conseguente diminuzione delle tasse, dall’altro c’è il parere delle imprese che è opposto. IL tema è quello della pressione fiscale reale, quella che tiene conto anche del Pil.

Unimpresa ne è certa: “Pagheremo più tasse”

Ecco, secondo Unimpresa quella sarebbe salita e la conseguenza è che le famiglie e le imprese italiane pagheranno più tasse e contributi del previsto nel prossimo biennio. In più c’è il dato per cui nel 2024 il gettito sfonderà per la prima volta il muro dei 1.000 miliardi di euro. Lo dice un’operazione Fact Checking sul DEF realizzata dal Centro studi di Unimpresa, secondo cui la pressione fiscale “vera” sfiorerà il 49% nel 2023 e si avvicinerà al 48% nel 2024. Ma con quali criteri di rilevazione? Si parla di quella misurata come rapporto tra il totale delle entrate nelle casse dello Stato e il prodotto interno lordo.

Livelli superiori a quelli enunciati dal Def

Sarebbero dunque livelli ben superiori rispetto a quanto inserito nell’ultimo Documento di economia e finanza che invece aveva “annunciato” percentuali rispettivamente al 43,3% e 43%. La presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara spiega che “la forbice nasce nella differente modalità di calcolo: il Def esclude dal conteggio una parte delle entrate catalogate alla voce ‘altre entrate correnti’ (per 88,1 miliardi), considerando un ammontare ridotto del gettito tributario rispetto a quello reale – 986,1 miliardi nel 2023 e 1.002,8 miliardi nel 2024 – ed ottenendo così un risultato finale in termini percentuali meno ‘doloroso’ per i contribuenti”.