> > Uno scienziato militare aveva il vaccino anti covid ad inizio 2020

Uno scienziato militare aveva il vaccino anti covid ad inizio 2020

Uno scienziato cinese avrebbe avuto il vaccino anti covid già a febbraio 2020

Scienziato militare aveva il vaccino anti covid ad inizio 2020. Zhou Yusen aveva depositato il brevetto il 24 febbraio 2020, poi era "stranamente" morto

Uno scienziato militare aveva il vaccino anti covid ad inizio 2020, lo rivela una inchiesta del quotidiano The Australian. Cosa dice quel report? Che Zhou Yusen, scienziato militare e colonnello dell’Esercito di Liberazione Popolare cinese morto nel maggio dello scorso anno, avrebbe avuto nella sua disponibilità quello che solo molto dopo sarebbe stato appannaggio salvifico del pianeta. Secondo l’inchiesta in questione Yusen aveva provveduto a depositare un brevetto per un vaccino contro il Covid-19 già a febbraio 2020

Uno scienziato militare aveva il vaccino contro il covid ad inizio 2020: l’inchiesta di The Australian

The Australian è molto meticoloso nella ricostruzione dell’accaduto e lo fa anche a traino delle recenti rivelazioni dei servizi Usa sul ruolo molto ambiguo che Pechino avrebbe avuto nell’origine e nella gestione della pandemia. Sono rivelazioni, quella delle barbe finte statunitensi, che in questi mesi avevano anche trovato sponda in un libro sul tema. Volume guarda caso pubblicato da un autore australiano, il che crea una sorta di canale informativo privilegiato e preferenziale fra i due paesi. L’inchiesta in questione arriva infatti in un momento molto particolare, con il virologo della Casa Bianca Fauci che ha chiesto il contenuto delle cartelle cliniche dei sanitari morti a Wuhan nel 2019 e con i dubbi ormai consolidati su tempistica di comparsa del virus ed elaborazione dei sieri per contrastarlo. 

Scienziato aveva il vaccino covid ad inizio 2020: collaborava con Wuhan

Il sunto è che sempre più elementi sembrano suggerire come in tema di coronavirus la Cina sapesse prima e sapesse di più. E il legame fra i due filoni, per ora appannaggio di una lettura “complottarda”, sta nel fatto che il colonnello Yusen collaborava proprio con il Wuhan Institute of Virology, il laboratorio al centro delle congetture sulla reale origine del coronavirus Sars-CoV-2. Il 24 febbraio avrebbe presentato il brevetto, cioè cinque settimane prima dell’ammissione cinese della trasmissione del virus tra esseri umani. Poi però, come in tutte le spy story che si rispettino e dopo poche settimane, Ysen era morto, dice l’inchiesta australiana in circostanze molto poco chiare

Scienziato militare aveva il vaccino covid ad inizio 2020 ed aveva lavorato anche negli Usa

Ma c’è di più: Yusen era di casa anche negli Usa: aveva un passato da ricercatore presso la Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh e di collaboratore del New York Blood Center. Poi era entrato nell’esercito cinese, il che obiettivamente lascia un po’ perplessi a meno di non considerare un suo ruolo di “dormiente”, cioè di spione inviato “beyond enemy lines” prima di entrare nell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese. L’ufficiale aveva poi lavorato con Shi Zhengli, la virologa più famosa della Cina, chiamata a Wuhan “bat-woman” perché effettuava di continuo esperimenti sui pipistrelli che sono gli animali da cui il coronavirus potrebbe aver fatto il salto fatale per la specie umana. Zhengli è colei che ha sempre sostenuto che il virus non è uscito dal suo laboratorio.