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Arnaldo Caruso, Variante Delta: "Attenzione massima, rischia di rovinarci l'autunno"

Variante Delta Caruso

Arnaldo Caruso ha affermato che la variante Delta, che attualmente non costituisce un problema per l'Italia, potrebbe rappresentarlo il prossimo autunno.

Il presidente della Società italiana di virologia e professore ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’università di Brescia Arnaldo Caruso ha manifestato la necessità di tracciare, vaccinare e sequenziare il virus per evitare che la variante Delta possa causare una ripartenza del contagio come si sta verificando in Regno Unito.

Caruso sulla variante Delta

Intervistato dall’Adnkronos, l’esperto ha spiegato che per la sua alta diffusibilità la mutazione indiana sta addirittura sostituendo quella inglese. Di qui la sua preoccupazione: “Certamente più una variante si diffonde, più penetra nella popolazione e più fa danni“. Questo per quanto riguarda l’Italia è al monento un pensiero lontano perché i focolai attualmente presenti sul suolo nazionale non sembrano prendere piede in maniera importante né espandersi in modo esponenziale.

Dall’Istituto Superiore di Sanità spiegano infatti che nel nostro paese il ceppo indiano non costituisce un particolare pericolo a patto di continuare con le attività di tracciamento dei casi e isolamento dei contatti.

Caruso sulla variante Delta e la quarantena per gli arrivi dalla Gran Bretagna

Caurso ha anche commentato l’ordinanza di Roberto Speranza volta ad introdurre una quarantena di cinque giorni con obbligo di tampone per chi proviene dalla Gran Bretagna. Una soluzione che secondo lui aiuteràma non toglie il fatto che la variante Deltasia già in Italia e circola. “Bisogna quindi garantire un tracciamento e un sequenziamento costanti per cercare di capire fin dove arriva e come bloccarla“, ha evidenziato.

A nostro favore, ha continuato, gioca anche il fatto che il coronavirus si spera non cammini come nei periodi autunno-invernale o primaverile. La mutazione potrà dunque essere un problema da settembre-ottobre in poi, motivo per cui è necessario continuare a controllare l’infezione ora per evitare quello che è successo in Inghilterra: “Dobbiamo mettere in sicurezza con una vaccinazione completa tutti i soggetti a rischio“.

Caruso sulla variante Delta: la Rete italiana anti-epidemica

Quanto infine alla costituzione della Rete italiana anti-epidemica (Ria) annunciata dall’Istituto Superiore di sanità per la ricerca e il monitoraggio delle varianti, Caruso l’ha definita “qualcosa di cui il paese aveva assolutamente bisogno“. L’obiettivo dell’organismo, ha concluso, sarà quello di sorvegliare dal punto di vista viro-immunologico l’attuale circolazione pandemica del virus e di proporsi come una struttura stabile negli anni pronta anche al controllo di eventuali nuove pandemie.